Giulio De Luca turazione della città. Mentre il discorso. da farsi per l'applièazione della legge 167, per l'asse attrezzato, per la ristrutturazione della città può apparire anche un discorso frammentario,: i11realtà esso rientra in un unico quadro, che non può essere precisato integralmente se non si presenta un organico programma. E evidente che se le zone investite dai piani della legge 167 saranno localizzate lungo gli assi attrezzati, o in prossimità degli assi attrezzati, o comunque in modo da essere be·n servite dagli assi attrezzati, queste zone non saranno isole chiuse, veri ghetti o dormitori, come sono diventati i vari rioni CEP, .INA-Casa ecc. provocando una segregazione sociale per classi economiche; non saranno zone disintegrate dal contesto cittadino, ma saranno zone di naturale interesse, perché sistemate lungo queste infrastrutture principali e quindi legate alla città e al suo entroterra, ai luoghi di lavoro, alle aree industriali, ai raccordi ferroviari, ecc.. La stessa dimensione di questi quartieri, di circa 100 mila abitanti ognuno, e la loro completa autosufficienza, potranno trasformarli in strumenti di mediazione tra il vecchio centro urbano e le zone esterne, industriali e residenziali. Inoltre contribuendo ad evitare i moti pendolari che attualmente attraversano Napoli da ovest ad est, e viceversa, le nuove zone residenziali dovrebbero anche contribuire efficacemente alla decongestione della città ed alla apertura verso l'interno del comprensorio dove debbono essere dislocati i centri di lavoro. Tutto ciò sarà possibile se si saprà approfittare della fortunata occasione che consente di studiare contemporaneamente questi quartieri ed il piano regolatore in un unico quadro organico. In questo quadro il P.R. potrà correggere certe deficienze della legge 167, che è nata per il perseguimento di fini specificamente sociali. È anche evidente che gli assi attrezzati inducono ad una trasformazione edilizia della città. Ma c'è qui un grave pericolo: essi potrebbero indurre anche a un rilancio della speculazione edilizia in grande stile. È nostro compito evitare q11esto rischio e avvalerci invece degli assi per la soluzion~ di problemi tradizionali della città, per mettere in moto quel meccanismo autosufficiente al quale più indietro abbiamo accennato, per impiegare in sostanza i fondi della legge speciale in modo che essi segnino l'inizio della rinascita di Napoli. Ma è anche evidente che, avvalendoci della legge 167, dobbiamo bloccare tutte quelle altre aree del territorio comunale, in particolare quelle indicate dalle varianti proposte durante la gestione commissariale del prefetto D'Aiuto, che furono approvate dal Consiglio Superiore dei LL.PP. e che, se non fossero così bloccate e regolate, potrebbero facilmente essere impegnate dalla speculazione edilizia, aggravando l_a copgestione della città. La legge 167 può anche essere lo strumento efficace per arricchire di 74 Bibliotecaginobianco
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