Nord e Sud - anno XI - n. 56 - agosto 1964

Giulio De Luca E si badi bene che la congestione del traffico, co11seguenza più immediata ed appariscente della indifferenziata ~d abnorme crescita della città in ogni suo rione ed in· ogni direzione, è ancora contenuta entro limiti relativamente sopportabili, poiché Napoli, tra le grandi città italiane, è una di quelle, anzi è senz'altro quella che ha il pii1 basso indice di densità automobilistica. Ma il giorno in cui la densità automobilistica napoletana sarà parago·nabile a quella di Roma, di Milano, o di Torino, la congestione si trasformerà in paralisi. Ai costruttori napoletani più illuminati, che dall'interessato incoraggiamento e dal cattivo esempio proveniente dalle consorterie politiche insediate negli anni scorsi a Palazzo S. Giaco·mo sono stati indotti ad interventi edilizi quasi sempre eccessivi, voremmo chiedere se considerano concepibile che nel perimetro, del Comune di Napoli, e special- -mente nel perimetro della zona nord-occidentale, ossia sulla collina e nella piana flegrea, si possa, nelle attuali condizioni, ancora responsabilmente proporre di costruire un solo vano senza recare ulterio,re danno alla città. Qui certe costruzioni, che alimentano poderose e costanti correnti di traffico, hanno letteralmente saturato lo spazio disponibile; e no,n ci si è nemmeno curati delle dannose esalazioni delle industrie flegree, che, almeno _esse, .dovrebbero sconsigliare una assurda con- • vivenza. Non voglia1no·rifare qui la cronaca degli eventi napoletani e dei piani regolatori. Questa è cronaca passata, è cronaca ormai nota a tutti. Ma vogliamo ricordare ancora una volta che, quando il piano redatto dal comàndante Lauro fu portato al Consiglio Superiore dei LL.PP ., furono- soltanto pochissimi intellettuali a battersi affincl1é quel piano fosse respinto, poiché si ravvisava in esso la più concreta minaccia di ulteriori disastri urbanistici ed edilizi e, soprattutto, lo strumento appositamente predisposto per servire interessi particolaristici e settoriali. Allora fu una lotta impari da parte di pochi contro una maggioranza straboccante ..Ma quei pochi vinsero la battaglia. Il P.R. del '58 fu travolto. Pure, le conseguenze di quel piano, come le conseguenze di una cattiva amministrazione che ha contribuito ad aggravare un costume edilizio radicato nella nostra città, costume fondato sulla mancanza di rispetto per le leggi e per i regolamenti vigenti, hanno· lasciato tracce gravi. Lo dimostrano le macroscopiche lottizzazioni periferiche dei Camaldoli e di Capodimonte, che hanno distrutto· con interventi brutali, e soprattutto illegali, ogni residua traccia di quelle zone che ancora potevano fornire ai napoletani una risorsa di indispensabile ossigeno; lo dimostra l'episodio brigantesco, recente, di Palazzo Roccella; lo dimostrano soprattutto le licenze edilizie e di lott.izzazio,ne 66 Bibliotecaginobianco

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