Nord e Sud - anno XI - n. 56 - agosto 1964

Leonardo Sacco dalle dimissioni di ben tre democristiani dall'incarico di assessori e dallo stesso mandato consiliare. Tali dimissioni hanno sottolineato la crisi della nuova maggioranza dopo circa tre anni di an1ministrazione, e la significativa sfiducia popolare rivelatasi nelle elezior1i politiche del 28 aprile '63. In quella occasione i comunisti migliorarono le loro. posizioni a spese di tutti gli altri partiti, superand? da soli il 50 per cento dei votanti. L'ex sindaco con1unista del paese, contro le previsioni degli stessi dirigenti del partito, veniva eletto senatore. Ma le cause dell'aumento dei voti comunisti, e del restringimento dell'« area democratica » sembrano ben evidenti e tutte addebitabili al modo di essere e di fare di coloro che qui, come altrove nel Mezzogiorno, si dicono democristiani e al riparo dello scudo crociato si comportano non diversamente da come si comportavano i peggiori fra coloro cl1e in altri tempi si dicevano liberali e agivano al riparo delle prefetture giolittiane. E come se la lezione delle cose non fosse sufficiente, si è avt1to, dopo ii 20 aprile, un nuovo tentativo di portare il PSI in giunta. Tale tentativo no11 ha dato risultato p·ositivo, perché, come era prevedibile, l'assessore « reduce » ha fatto ben capire che non si sarebbe dimesso. E così, scavalcando il consiglio comunale, e barcamenandosi alla peggio, la dirigenza comunale insediatasi con tanti ambìziosi propositi sopravvive di settimana in settimana, sotto ii peso di un deficit impressionante e con esigenze e spese gonfiate a dismisura. Il che è ben noto alla prefettura di Bari, anche per i numerosi ricorsi dei gruppi di op,posizione. LEONARDOSACCO 64 \ Bibliotecaginobianco

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