Nord e Sud - anno XI - n. 56 - agosto 1964

Note della Redazione dissipazione, anche un uomo avido di potere personale e un amministratore poco scrupoloso? È forse nata dalla polemica di Saragat sui programmi della politica nucleare? Fino ad un· certo purito, p~rché gli argomenti toccati da Saragat erano argomenti da « tavola rotonda », non da aula di tribunale. A noi sembra che lo « scandalo », e quindi la convinzione che si avesse a che fare con materia da aitla di tribunale, e non più da « tavola rotonda » scientifica, abbia preso dhnensioni rilevanti dopo la pubblicazione sit «Vita>> dei dati emersi da una inchiesta sull'attività del CNE1\l -che era stata predisposta per iniziativa del gruppo senatoriale della DC. Tale inchiesta, si disse, era stata decisa in seguito all'allarme gettato da « autorevoli v_oci » sulla situazione dell'Ente nucleare. Interrogato ora in tribunale, uno dei firmatari di quell'in:chiesta ha risposto, però, di non sapere a chi appartenessero quelle « autorevoli voci»; ed un altro firmatario, ora ministro, a sua volta interrogato in tribunale, non è riuscito a fugare il dubbio che l'inchiesta non fosse tutta farina del sacco dei senatori democristiani. Sembrerebbe, infatti, che tale inchiesta, a quanto hanno riferito i giornali di sinistra, sia stata confezionata, in tutto o in parte, in uno di quei « relazionifici » la cui esistenza e potenza sono state documentate per anni negli articoli di Ernesto Rossi. Qu~sto è un punto che deve essere esplorato a fondo. ·Perché, se oggi « si dice» ch_eall'origine del documento principale dello «scandalo» ·nucleare ci sia stata una vendetta degli «elettrici»; e se le deposizioni dei sen.ri_ Dursi e Spagnolli, firmatari di quel documento, lungi dal portare all'accertamento della verità) hanno indirettamente alimentato la corrente di quei « si dice »: allora il nodo principale del . « caso Ippolito » potrebbe risultare molto più intricato, e 1n pari tenipo anche molto più rriarcio, di quanto non fosse lecito credere. Il ten1po breve In un recente articolo, sul « Corriere della Sera» del 7 luglio, Libero Lenti ha riproposto - sia .pure incidentalmente, per accenni somm.arii e carne esordio di un generale discorso statistico sul « bilancio Nord-Sud» - la questione dei ten1pi della politica meridionalista: se, cioè, questa politica può e deve proporsi di perseguire risultati ittili a breve o a lunga scadenza; e se risulta effettivamente possibile e convincente ricorrere a mezzi. tali da assicurare in un tempo breve soluzioni soddisfacenti di « problemi secolari >>, invece di affidare a un tenipo più lungo la possibilità di ottenere via via migli_oramenti ed avanzamenti delle generali convinzioni di vita nell'Italia meridionale, senza forzare l'organismo nazionale con medicine che potrebbero anche compro-metterne o alterarne il normate funzionamento. Ecco, comunque, in quali termirii Libero· Lenti rievoca le polemiche suscitate nel 1960 dalla questione dei tempi della politica meridionalista: 48 Bibliotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==