Nord e Sud - anno XI - n. 56 - agosto 1964

... Editoriale Il secondo governo Moro ha sostituito, con lodevole tempestività, il primo. I mittamenti apportati alla compagine governativa, e concretatisi nell'allontanamento dell'on. Giolitti e dei fanfaniani dalle resp·o-nsabilità precedentemente detenute, e le contemporanee dimissioni dell'on. Lombardi dalla direzione dell'Avanti!, e - a nostro avviso - la stessa discitssione svoltasi al Contitato Centrale del PSI, sono fatti politica- ·mente importanti, che debbono essere considerati, nel loro insieme e nel l(?rOvario singolo significato, come momenti importanti non già di quella assai equivoca e poco accettabile « chiarificazione » che la destra richiedeva da mesi, bensì del necessario sforzo clie la maggioranza di centrosinistra ha il permanente dovere di compiere per rendere in ogni momento la sua azione pienamente congruente con le esigenze del paese. L'attitale configitrazio11e del governo Moro dev'essere perciò considerata non già co1ne un'edizione più a destra o più a sinistra della medesima formula, ma solo come l'articolazione dello schieramento di maggioranza clie prorriette di essere più efficiente nell'arrrionizzare nel prossimo avvenire lo sforzo riformistico e l'i11dispensabile azione congiunturale che ci si aspetta dal centro-sinistra. Ciò non significa auspicare per il governo scadenze vicine o lo11tane, a11che se, conie in regùne dernocratico-parlarnentare è perfettamente normale, ness,,,tn goverrio può essere ritenuto eterno e, se si -dà il caso, si deve procedere a crisi e a rimpasti. Significa, invece, c·he l'elemento più importante di tittta la situazione deve essere ritenuta la scelta stessa di centro-sinistra. Nessun dubbio deve essere consentito sul fatto che i partiti e gli uomini della maggioranza considerino questa scelta come un dato permanente della lotta politica italiana per tutto il futuro prevedibile. Il centro-si11istra e le possibili variazioni di compagini go_vernative in. cui esso possa eventualmente esprimersi non possono essere considerati come giochi parlamentari continuamente sovvertibili per il prevalere dei personalismi o per lo scatenamento di passioni politiche elementari, incompatibili co11 qu,ell'autocontrollo e quella misura che rivelano una democrazia adulta. In caso contrario, sarem1no bell'e giunti a quel grado di disfacimento della democrazia che caratterizzò l'Italia nel periodo 1919-1922 e la Francia sotto· la IV Repubblica con quelle conseguenze che tutti conoscono. Non si parli, perciò, con corriva leggerezza, di monocolori o altre formule che do3 BibHotecaginobianco

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