Nord e Sud - anno XI - n. 56 - agosto 1964

Giuseppe Sacco tessuto recentemente dal generale. In ogni caso, l'interesse •immediato dei comunisti risiede in una· riconferma dell'attuale presidente della Repubblica, anche se l'assoluta ·mancanza di prospettive a lunga scadenza impedisce loro di definire una chiara politica in ordine al problema istituzionale della Francia post-gollista. In realtà, i comunisti si limitano a chiedere la convocazione, dopo la scomparsa del generale~ di un'Assemblea Costituente che edifichi la VI Repubblica, senza indicare quale dovrebbe essere il contenuto della nuo-va ed ipotetica èostituzione. È naturalmente impossibile fare pronostici sul risultato finale di questa autentica g~ra co-ntro il tempo, in cui le formazioni politiche tradizionali sono impegnate a resistere fino alla scadenza delle elezioni presidenziali, sicure di poter avere dopo di esse una vita più tranquilla, mentre le nuove forze tentano di rinnovare lo schieramento dell'opposizione in tempo per poter battere il candidato gollista, o per farlo uscire indebolito dalla prova. E tanto più difficile è la previsione, in quanto è sempre possibile che i termini di questa lotta vengano alterati, che le regole del gioco cambino a metà della partita, rivelandosi esatta q1..1ell'interpretazione dei sibillini discorsi pronunziati dal generale nel corso del recente tour· in Piccardia, inte~pretazione seco,ndo la quale non vi sareb- . bero elezioni preside11ziali nell'autunno del '65, ma un n11ovo referendum, che rinnovi il mandato del generale e stabilisca in pari tempo che esso passi automaticamente al primo ministro, vale a dire ad uomo scelto da de Gaulle, qualora questi scomparisse o si ritirasse prima della scadenza. Ma se per questo ed altri motivi il pronostico è impossibile, si può, tuttavia, dire che, se da un lato le forze che si stringono attorno a Defferre sembrano sottovalutare la forza d'inerzia e di resistenza ·delle fedeltà politiche tradizionali, i partigiani della posizione « attendista » sembrano non tener conto a sufficienza del fatto che non esiste motivo per cui quelle forze che nel 1958 così facilmente e vergognosamente li scacciarono dal potere dovrebbero, alla scomparsa del generale, altrettanto pacificamente rinunciarvi. Al contrario, la lotta accanita tra le varie fazioni golliste è proprio il segno dell'aspirazio·ne di questi gruppi a restare al potere dopo de Gaulle. Ora, se le rivalità tra i gollisti - pur ridottesi, come s'è detto, dopo le elezioni cantonali - sono un indubbio fattore di debolezza del loro schieramento, non si vede, tuttavia, co,me· quelle stesse forze politiche, che risultarono così deboli il 13 maggio 1958, di fronte ad un pugno di avventurieri e di congiurati, potrebbero oggi, senza peraltro neanche compiere uno sforzo di modernizzazione del proprio personale e dei propri strumenti di azione, riconquistare 42 · Bibliotecaginobianco

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