Nord e Sud - anno XI - n. 56 - agosto 1964

Le incognite del postgollismo portatrice, appunto, di grandi e fallaci speranze di rigenerazione della vita democratica del paese e di rinnovamento delle sue strutture. È questa, dunque, una posizione che esprime, oltre che la pura e semplice pigrizia mentale di una parte dell'opposizione, anche la volontà di sopravvivenza e l'istinto di conservazione delle attuali strutture dei partiti e delle loro gerarchie; istinto che spinge a preferire qualche anno di attesa fincl1é il generale scompaia ad un pro.fondo e· salutare rinnovamento delle forze politiche, indispensabile per poter battere de Gaulle, o un altro candidato per il quale il Presidente si impegnasse a fondo e che disponesse di tutta la forza propagandistica che lo Stato francese, ormai totalmente asservito ad una fazione, è i11 grado di esprimere. Più difficilmente definibili, perché meno cristallizzate e ancora confuse, ancora in fieri, le forze di opposizione che si contrappongono ai veccl1i partiti, pur da essi alimentandosi, al punto che l'uomo attorno a cui esse si stringono proviene dalle file di un partito e per conto di esso ricoprì durante la Quarta Repubblica, e ricopre tuttora, cariche di un certo rilievo nazionale, anche se non di primissimo piano. Come Gaston Defferre, gli uomini che queste forze raccolgo-no provengono dalla S.F.1.0., dal P.S.U., dai radicali di sinistra, dalla stessa sinistra del M.R.P., dai sindacati: uomini, cioè, che posso·no dirsi più o meno tutti di ispirazione socialista, e che spesso appartengono o appartennero a quelle che sono state le forze di sinistra della Quarta Repubblica, intendendosi il confine tra centro e sinistra come una linea frastagliata e contorta che passava spesso all'interno dei partiti e che in particolar modo spaccava in due il partito radicale e quello democristiano. Ma a questi uomini, provenienti dai partiti, o comunque legati ai partiti, si affiancano poi altri gruppi, non classificabili nelle categorie partitiche pre-1958, o che da lungo tempo non si riconoscevano più in alcuna di esse: come una sinistra cattolica che, militante nella Conf éderation Française des Travailleurs Chrétiens e attraverso di essa proveniente dal M.R.P., ripete le aspirazioni rinnovatrici che questo ebbe durante ed. immediatamente dopo la Resistenza e che è venuto via via abbandonando. Ed è abbastanza interessante che questa sinistra càttolica accetti oggi che la centrale sindacale si laicizzi abbandonando la denominazione religiosa, ultimo legame con l'ideologia democraticocristiana . . Nessun legame di partito, invece, hanno in genere mai avu~o i giovani leaders politici provenienti dal sindacalismo studentesco, che per alcuni a11ni ha fornito una produzione estremamente rapida, ricca e continua di -élites giovanili che sembravano poter aspirare a candi39 Bibliotecaginobianco

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