Nord e Sud - anno XI - n. 56 - agosto 1964

Giuseppe Sacco mente indipendenti, questi, da ogni controllo prefettizio. Nella storia recente di questi comitati, che hanno sa11uto conquistarsi una larga eco nell'opinione pubblica della provincia :francese, si può notare tuttavia una inevitabile evoluzione dagli interessi puramente economici, e dai pro·blemi tecnici dello sviluppo delle rispettive regio11i, verso altri interessi che, pur essendo strettamente connessi a quelli, hanno nondimeno un carattere chiaramente politico. Questa evoluzione di i11teressi, estremamente pericolosa per un regime a chiara vocazione autoritaria e « dépolitisante », ha fatto pronunziarè la condanna di questi organismi, che vengono trasformati in puri e semplici organi di reg.istrazione della volontà governativa. D'ora innanzi, un quarto dei membri di questi organismi saranno i11 rappresentanza dei sindacati, un quarto rappresenteranno le collettività locali, un quarto ancora le Camere di Commercio. Per l'ultimo quarto, i membri di qt1esti Comitati saranno di nomina del Prefetto di Regione, cui resta il compito di fissare la data delle riunioni, di tenerne la segreteria e di stabilire addirittura l'ordine del giorno. È evidente che si tende ad annullare questi pericolosi embrioni di autorità regionale, sotto·ponendoli ad uno stretto controllo da parte del Prefetto. È questo il contenuto della riforma amministrativa su cui la grancassa propagandistica del governo francese sta facendo tanto chiasso e che alcuni inviati di quotidiani italiani hanno addirittura additato come un esempio da imitare. Agli organismi regionali si erano di recente interessati, come s'è detto, gli uomini che l'avvento della V Repub-blica aveva allontanato dal · potere; ma i loro tentativi di inserimento, anche se talvolta coronati da successo, avevano. nettamente messo in evidenza una certa ripugnanza di queste nuove forze ad identificarsi con lo screditato personale politico della mal-aimée Quatrièn1e République. Si può dunque dire che in questa guerra contro i rappresentanti degli interessi locali il potere gollista debba combattere su due fronti. Da un lato esistono .al livello locale delle vecchie forze, cl1e hanno lungamente alimentato la vita dei partiti della III e della IV Repubblica e con le quali il gollismo s'era già vittoriosamente misurato sei anni or sono, ma che hanno trovato nei consigli comunali e dipartimentali dei capisaldi di resistenza che la « nuova classe » si è finora dimostrata incapace di espugnare. Ma ci sono dall'altro lato delle forze nuove, mal conosciute, confuse e difficilmente definibili; di esse si può già dire, comunque,- che, pur essendo forze chiaramente democratiche, rifiutano di essere assorbite dai partiti tradizio-nali, così come dalla palude gollista. Naturalmente opposte ad un regime che dedica somme enormi a spese di prestigio, la cui politica economica è totalmente asservita ad 36 Bibliotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==