Nord e Sud - anno XI - n. 56 - agosto 1964

( . Le incognite del postgollismo nale politico. Basta considerare la vera e propria dichiarazione di guerra alle autonomie locali che ha caratterizzato la reazione dei pubblici poteri ai risultati elettorali per avere un'ulteriore conferma del fatto che l'umiliazione dell'UNR alle cantonali è andata al di là di quello che le più pessimistiche previsioni del generale potessero lasciar credere. Questa reazione si è concretata in primo luogo, nel varo di una nuova legge elettorale per le amministrazioni comunali: legge ·che - fondata sul principio maggioritario - tende a costring·ere le forze politiche locali ad una scelta tra l'alleanza con i comunisti e quella con l'UNR. I gollisti contano così di forzare almeno una parte delle élites locali; nella loro maggioranza tutt'altro che progressiste, a compromettersi con il regime, respingendo al tempo stesso tutte le forze anche vagamente progressiste verso i comunisti, in maniera da poter poi appellarsi al paese percl1é sventi - votando UNR - il pericolo frontista che l'UNR stessa sarebbe così riuscita a creare. L'altro strumento di cui i gollisti hanno creduto di doversi fornire nella lotta contro le élites locali è costituito dai decreti concernenti la riforma (da lungo tempo invocata dalle più intelligenti forze politiche francesi) dell'arcaica ed ormai disadatta struttura amministrativa dello stato francese. Ma la rifonna attualmente in corso non ha nessuno dei caratteri democratici che le forze politiche che abbiamo detto avrebbero voluto darle. Quali che siano stati gli entusiasmi di qualche giornalista italiano superficialmente informato, il quale ha creduto di vedere in questi decreti un inizio di decentralizzazione regionale dello stato francese, si tratta, al contrario, di un'esasperazione del centralismo parigino, di un rafforzamento dell'autorità governativa sulle nuove entità territoriali che negli ultimi anni sono andate prendendo corpo soprattutto dal punto di vista economico: le regioni, i cui organismi vengono oggi riorganizzati e coiffés da un nuovo esemplare della fauna burocratica francese, il Prefetto di Regiorie. Ma in sé il Prefetto di Regione non costituisce una sorpresa; già durante il regime di Vichy esisteva una figura praticamente analoga, che aveva il nome di surpréf ét. Inoltre, da parecchio tempo si era costituita, in ciascuna circoscrizio,ne di azione regionale, una Conferenza Interdipartimentale dei Prefetti o dei loro rappresentanti. La creazione del Prefetto di Regione non rappresenta dunque che il logico sviluppo della progressiva coordinazione dei rappresentanti governativi nei dipartimenti compresi nella stessa circoscrizione di azione regionale. Ma, al fianco di questi organismi prefettizii, e indipendentemente da essi, rilievo sempre maggiore sono venuti prendendo negli ultimi anni altri organismi regionali: i Comitati di Espansione Ec9nomica, total35 Bibliotecaginobianco '

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