Nord e Sud - anno XI - n. 56 - agosto 1964

( Il P.C.I. e la « nuova unità » suoi compiti e a ciò che il paese ha il diritto di aspettarsi da essa, e cioè cl1e essa pieghi ed elimini la destra conservatrice, la resistenza democratica contro il comunismo finirà col diventare ciò che essa deve diventare, un'azione di retroguardia co·ntro un avversario, sia pure fortissimo, già piegato sulla linea della generale evoluzione del paese. L'obiezione comunista a questo discorso è che nessuna vittoria sulla destra, nessun profondo rinnovamento e sviluppo democratico del paese è possibile senza far perno sulle masse, e quindi, in ultima analisi, senza ricorrere al sostegno aperto, attivo e politicamente impegnativo del PCI. Si tratta di un'obiezione che non manca di fondamento, e le vicende del primo governo Moro e dei suoi rapporti con i sindacati ne hanno dato recentemente una prova. Ed è perciò proprio nella capacità di sollecitare e di orientare le grandi masse che sta la sostanza della sfida reciproca tra con1unismo ·e democrazia. Nel quadro di tensioni drammatiche e a tinta rivoluzionaria o reazionaria l'obiezione comunista diventerebbe probabilmente e immediatamente incontrovertibile. Ma, se il paese potrà essere mantenuto e persuaso sulla « lunga linea grigia » della democrazia di cui recentemente parlava l'on. Venerio Cattani, - mediante « la lunga pratica democratica ..., la costante marcia verso il benessere ..., l'elevamento continuo del livello civile e la graduale estinzione delle differenze e dei contrasti di classe », - allora anche l'obiezione comunista si rivelerà una presuntuosa pretesa e si realizzerà il successo di quella direttiva democratica di lotta al comunismo che nel 1955 Gaetano Salvemini delineò con tanto lucido rigore nella prefazione alla edizione einaudiana dei .suoi Scritti sulla questione meridionale. GIUSEPPE GALASSO 29 Bibliotecaginobianco

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