Il P.C.I. e la « nuova unità » anticipate neppure di u11 giorno, ad ulteriore riprova della sua mancanza di spontaneità e di autonomia. Pure, a tacere di altro, la secessione jugoslava avvenne su un'affermazione del diritto di quel partito a scegliere da sé la via del proprio paese al socialismo che, nei riguardi della dottrina, è molto, ma molto 111eno compromettente di quella via italiana al socialismo attraverso la democrazia parlamentare che il PCI preconizza come propria. E basterebbe questo particolare a dirla lunga sul rapporto tra PCI e PCUS e sull'irr1pegno democratico del PCI. Quanto alla vita interna del PCI, parlare nei confronti di essa di dittatura togliattiana è ciò che più risponde alla realtà delle cose. Togliatti ha portato il partito dove l1a voluto e quando ha voluto: dallo spo11taneo impegno repubblicano alla collaborazione con la monarchia nel 1944, dallo spontaneo e violento anticlericalismo di sempre al voto dell'articolo 7 della Costituzione, dal culto di Stalin al distacco dalla memoria di lui. È vero che intorno a Togliatti uomini e grt1ppi si sono logorati e si sono successivamente passata la mano; ma questi avvicendamenti hanno prima o poi rivelato sempre di essere stati strettamente controllati dall'unico e vero leader e tutte le previsioni sino ad oggi avanzate sulla prevalenza di questa o quell'ala del partito e sul rinnovamento del PCI che ne sarebbe derivato sono, rimaste allo stato di previsioni. Anche qui basterebbe ricordare qualche particolare: come, ad esempio, il fatto che il PCI sia stato l'unico partito comunista dell'Europa occidentale in cui, dopo il XX Congresso del PCUS, non si si~ posto neppure per brevissimo tempo, come invece accadde altrove, quel problema della « direzione collegiale » che avrebbe dovuto restaurare il presunto carattere autentico dell'organizzazione comunista adulterato dalla tirannide staliniana. E così, ben più di Maurice Thorez in Francia, l'on. Togliatti ha finito col diventare il vero demiurgo del suo partito; ed anche perciò nessun discorso sulla democraticità del PCI potrà avere un minimo di conforto reale fino a quando l'o·mbra dell'uomo si proietterà sul partito e impedirà il primo e maggiore mutamento in esso possibile. Statica sul piano dell'impostazione politica, la direzio11e togliattiana lo è sostanzialmente anche sul piano della impostazione dei problemi di struttura economica e sociale. Partita dalla nozio,ne gramsciana del blocco industriale-agrario e dalla connessa interpretazione della storia economica conternporanea del nostro paese, la posizione del PCI si è venuta sempre più enucleando, in .questa materia, intorno alla nozione di un capitalismo italiano a struttura inizialmente e poi sempre più monopolistica tale « che il processo della accumulazione è condizio,na to dalla arretratezza e dalla mancanza di sviluppo di una metà 21 · Bibliotecaginobianco
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