Nord e Sud - anno XI - n. 56 - agosto 1964

ll P.C.l. e la « nuova unità » La direttiva togliattiana fondamentale del '44 fu quella della col- ~ laborazione e del pieno inserimento del PCI nella rinnovata democrazia italiana. Oggi può sembrare ai comunisti di avere buon gioco nel rivendicare questa lontana direttiva co,me la prova del nove della loro autentica vocazione e del loro impegno morale e politico alla democrazia; ed essi no·n 1nancarono (soprattutto non mancò Togliatti, del quale sarebbe tuttavia da rileggere il discorso pronunciato alla Camera dei Deputati in occasior1e della morte di .Stalin) di rifarsi a tale direttiva per sostenere che il processo allo stalinismo, esploso al XX Congresso del PCUS, li riguardava solo- 1narginalmente. Ma nessuno che abbia buona memoria e conservi una reale indipendenza di giudizio può minimamente disconoscere che, nel contesto internazionale di allora, nell'ortodossia stalinista integrale professata dal partito, nel quadro delle esperie11ze dell'Europa orientale che si ass11mevano a modello, la pretesa volontà democratica del PCI nel 1944 appariva ed era chifiramente strumentale. E come tale essa non solo fu sentita da tutti i democratici italiani, ma fu fatta temere dalla prassi di disordine e di violer1ze che fu instaurata dal PCI in tutti i luoghi in cui si sentiva abbastanza forte per farlo e che servì da incentivo e da giustificazione alla riorganizzazione delle forze di polizia iniziata sotto la guida dell'on. Scelba a partire dal 1947. Così, dopo di aver cessato di servire q11ale istanza ideologica in vista dell'affermazione anche in Italia di un fronte popolare del genere di quelli che tra il 1944 e il 1948 trionfarono in E~ropa orientale, l'inserimento del PCI nel sistema democratico italiano poté successivamente assumere il valore prima di mero strumento per la conservazione e l'espansione delle alleanze guadagnate -fino al 1948, poi di elemento di differenziazione postuma negli anni della prima e più intensa polemica antistaliniana, infine di massimo pretesto polemico per reagire all'isolamento in cui la progressiva realizzazione del centro-sinistra minacciava di far cadere il partito·. In nessuna di queste sue varie accentuazio11i la direttiva togliattiana ha dato tutti i frutti che ci si aspettava, ma non ha mai mancato di darne qualcuno.; ed è stato anche perciò che parte del partito ha finito con l'adottarla come materia non discutibile. Ideologicamente il valore di questa direttiva è assai scarso. È nella linea leninista che da un regime borghese si possa passare ad uno di preparazione al socialismo attraverso « scorciatoie », il cui rinvenimento è rimesso alle capacità polit~che dell'organizzazione .comunista, anche assai prima che si verifichi la contraddizione e dissoluzione finale e immancabile del mondo capitalistico. Nel pensiero e nella prassi leniniana, però, quest'affermazione ha un valore e un significato Bibliotecaginobianco

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