Il P.C.I. e la « nuova unità » trale che « la crisi stessa è sorta sulla base di una no·stra iniziativa, nel momento in cui abbiamo voluto impedire che il cambia1ne11to- della politica g·overnativa avvenisse, come Moro e alcuni gruppi della maggioranza intendevano, in modo 'indolore ' senza pagare per questo alcun prezzo ». Ma in effetti,· a prescindere dalla q_uestione, che qui per il momento non ci interessa, se ci fosse stata realmente la grande involuzione del centro-sinistra da esso de11unziata, quel che è vero è _che· è stato proprio l'orientamento politico generale nel PCI a mostrare tra la fine di giugno e la fine di luglio tin importante e sintomatico m1..1tamento. Non si è trattato, certo, di un mutamento improvviso. A prepararlo le gerarchie del partito si erano assai le11tamente avviate mano a mano che, tastando, durante l'ultimo an110, il polso del centro-sinistra, lo avevano trovato progressivamente più debole sia nella capacità .di concrete realizzazioni, sia nella chiarezza della propria linea d'azione, sia an_cora nello spirito unitario della coalizione e nell'emergere di frazio·nismi, personalismi e pressioni di gruppi di potere e di interessi. L'ottima riuscita della mossa parla1nentare contro il primo governo Moro ha fatto precipitare l'evoluzione del PCI verso il suo nuovo orientamento. La relazione dell'on. Ingrao, con la quale i lavori del Comitato Centrale si riaprivano, è, in questo senso, altamente significativa. L'on. Ingrao passa per essere un esponente delle giovani leve, se è lecito dir così, « riformiste » e « democratizzanti » del partito. L'anno precedente, a~la V Conferenza nazionale organizzativa del partito (sulla quale avremo modo di tornare) aveva pronunciato un discorso che era stato salutato da alcuni osservatori come una specie di rivoluzionario rap- -porto co11tro il « centralismo democratico » e altri aspetti totalitari e dogmatici del PCI. La realtà è assai più modesta. L'on. Ingrao è soltanto un esponente delle giovani leve del partito a cui la costante osservanza della disciplina togliattiana, nelle sue mutevoli esigenze di impostazio-ne della lotta politica e ideologica, ha rapidamente aperto la via a ruoli di grande responsabilità nell'azione del partito. La sua scelta era, dun~A que, sig~ificativa solo in ragione della volontà del partito di lanciare u11 appello <<democratico» e «unitario» di particolare vigore; e così è stato. Nella relazione di Ingrao la valutazione comunista di una progressivamente più rapida involuzione del centro-sinistra - che nella relazione dell'on. Longo alla prima sessione non era andata esente da contraddizioni e incertezze chiaramente emerse nel successivo dibattito - si precisava in un giudizio più lineare _e, soprattutto, in un disegno politico ormai evid~·nte e preciso. I comunisti distinguono ora tra le prospettive del centro-sinistra nel 1960 e quelle attuali. Le prime avreb-. f 11 Bibliotecaginobianco
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