\ -- \ LETTERE A~ ;DIRETìrORE Unificazione europea e " radicalismo astratto ,, Egregio Direttore, • in -ì,,narticolo dal titolo « I tre cardini della politica estera del centrosinistra», apparso sul numero di aprile della Sua rivista, Altiero Spinelli mi attribuisce una con,cezione del problema europeo del tutto diversa da quella che prof esso effettivamente, e che non sarebbe stato difficile accertare visto che dirigo dal 1959 una rivista centrata proprio sui problemi del federalismo e dell'unità europea, « Le Fédéraliste ». È un fatto che non ho mai detto, come pretende Spinelli, che « occorre, per fare l'Europa, una azione politica ex novo, la quale abbia come oqiettivo il porro unum della costruzione del potere politico, cioè del governo europeo, e come problema centrale quello del potere nella sua forma oggi preminente su tutte le altre: il potere nucleare». Dico invece che per fare l'Europa occorre anche una azion.e politica ex novo, e non c'è bisogno di dimostrare che questo «anche» cambia completamente il significato dell'affermazio·ne. Ma non basta. Questa azione non deve affatto, a mio parere, riferirsi al potere che si mànif est a nel possesso o nel proposito di giungere al possesso di- armi nucleari, bensì a quello che si manifesta nel consenso democratico. Non si tratta di una pref eranza moralistica n1a della convinzione, che sarebbe troppo lungo spiegare, che questo sia, in questo caso, il potere più importante. Dico infine che questo consenso esige ovviamente che i cittadini vengano considerati parte attiva, e non passiva, della costruzione dell'Europa, il che comporta per un verso la contestazione del diritto dei governi di decidere la forma dell'unità senza consultare la popolazione intere-ssata - in prospettiva il popolo delle nazioni europee o popolo federale europeo - e per l'altro la rivendicazione dei diritti democratici di questo popolo in formazione, diritti che consistono nell'esercizio del potere costituente. In secondo luogo ~ un fatto che, per me e i miei amici di Autonomia Federalista, questa ·politica nuova non consiste affatto, come afferma Spinelli, in « laboriosi censimen_ti privati », bensì nella opposizione di c~munità agli Stati nazionali da pcirte di una avanguardia politica supernazionale (il M.F.E.) in vista della conquista di un potere europeo di fatto, il potere di ottenere la convocazione della Costituente mediante l'inquadramento prima, e la mob-ilitazione poi, dell'opinione pubblica europea. A nostro parere questa mobilitazione sarà effettivamente possibile intorno al 1969 ( scadenza del Patto Atlantico e fine o quasi del periodo transitorio del Mercato Comune) a causa delZ-a mancanza di valide alternative democratiche nazionali, della crisi dei poteri nazionali e della conseguente disponibilità dei cittadini per una alternativa europea di potere. Il « Censimen,to volontario del popolo- federale europeo», 126 Bibliotecaginobianco .::.
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