Nord e Sud - anno XI - n. 56 - agosto 1964

I . Nicola Pierri \.,. certamente lo fece senza stancarsi in pari tempo di premere per solu~ zioni coerenti con il programma che agli ini_zi il g_overno Scelba si era dato, per l'attuazione di quel programma. . Se ora consideriamo la figura di Pastore accanto a quelle di altri esponenti, maggiori e minori, delle varie correnti politiche del mondo cattolico che sono o sembrano classificabili con il comune denominatore di sinistra, non è certo la prima che, a nostro giudizio, risulta diminuita dal confronto·. Basti pensare, per esempio, allo spregiudicato e in pari tempo velleitario dilettantismo politico di un Granchi; o., per fare un altro e più dolente esempio, alla propensione dei fanfaniani per ·un certo tipo- di integralismo e per una .disinvolta strumentalizzazio·ne delle formule politiche in funzione dei piani di potere del gruppo e delle persone. E se Dossetti va collocato senza dubbio su un più alto ·piano morale, come non considerare che la sua azione politica fu ~empre viziata da una certa ingenuità di ispirazione e che un certo primitivismo programmatico? e come non dimenticare che la conclusione che Dossetti ha dato alla sua esperienza nel mondo non . può non essere giudjcata politicamente rinunciataria e dettata da un pessimismo che in definitiva ridimensiona di molto la statura di chi pure aspirò alla funzione di leader? Resta la Sinistra di Base: e qui va detto che i gio.. vani esponenti di questa corrente sono cresciuti progressivamente di statura e hanno dato nuovo respiro· a un'azione di sinistra nell'ambito . della DC, a un'azione di sinistra non· più viziata da residui integralistici,. corporativistici, moralistici, predicatori, ·ma liberale nel senso migliore della parola, e soprattutto moderna, così nella· formulazio·ne dei programmi, come nello stesso linguaggio con cui tali programmi vengono illustrati e sostenuti. E allora, se rispetto a un Fanf~ni o ad un Dossetti, si può dire che il procedere di Pastore è certo meno brillante, si deve subito aggiungere, però, che esso risulta anche, e forse proprio perciò, più rettilineo e coerente; e se si può dire che a Pastore fanno difetto una risolutezza e una durezza paragonabili a quelle di un Pistelli e di un De Mita, si deve subito aggiungere cl1e, fra i leaders della generazione precedente, quello che più di tutti anticipa il liberalismo e la ;modernità programmatica della Base è p·roprio il sin~acalista Pastore; e non, come da molti si è creduto, l'ideologo Dossetti. Queste sono le ragioni per cui abbiamo guardato fin dagli inizi con un_ senso di fiducia al nuovo Presidente del Comitato dei Ministri p.er il Mezzogiorno. E non possiamo dire di aver dovuto rivedere durante questi anni il giudizio che ci indusse a- ravvisare un fatto senza dubbio positivo nell'assunzione di Pastore alla massima responsabilità della politica meridionalista,· Perché, in realtà, la forza di Pastore - come 124 ' ·_Bibliotecaginobianco I •

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