Nicola Pierri inevitabilità e dall'altra l'eliminazione di pericoli gravi- che essa comportò, merita una ulteriore considerazione. : Fino a che punto essa indebolì le possibilità di una politica di sinistra? Certo una politica coerente di riforme strutturali non si può applicare senza la spinta ~ per lo meno il consenso delle forze po·pol~ri ad essa interessate. Ai detentori del potere economico, a quanti erano co·n essi variamente interessati ad evitare « una nuova e più moderna ridistribuzione della ricchezza del paese e del potere reale ·ad essa connesso,» (ci serviamo di un'espressione recente del «Mondo», perché quella « rifonna delle riforn1e » era attesa ieri come è attesa o·g.gi), la scissione sindacale tolse timori e rese più facile, per lunghi anni, la partita. Ma salvò qualcosa, per cui oggi i nodi possono ancora tornare al pettine. Che avrebbe offerto in cambio il rimanere nella CGIL? ln che sarebbe stato utile, allo scopo sostanziale di una politica democratica di sinistra, che no·n può essere se non (diremo ancora col « Mondo ») « l'avvento d'una democrazia stabile e ordinata, al riparo dagli assalti delle fo·rze eversive di destra e di sinistra »? Dopo la fondazione del :µuovo sindacato - la LCGIL, poi CISL ~, il pensiero politico di Pastore (e, in conformità, la sua azio1!e) prosegue ancora nelle medesime due direzioni: il sindacalismo (fini e metodi di un sindacato moderno) e la funzione dei sindacalisti nel partito (come farvi valere e magari prevalere le istanze dei lavoratori). Col· procedere dell'org.anizzazione sindacale, infatti, gli uomini del sindacalismo cristiano, el_iminata ogni equivoca confusione coi gro-nchiani, riacquistano peso anche nel partito costituendovi la nuova corrente, chiamata « Forze Sociali » e poi « Rinnovamento Democratico ». Facchi trova naturale che. i sindacalisti cristiani, e in prima fila Pastore, dopo- aver « cercato, fino all'estate del 1948, di limitare i poteri tanto del partito quanto· della CGIL con il principio della apoliticità », a partire da quella data, disponendo di « un proprio sindacato, più debole della CGIL ma ... interamente controllato », abbiano invece accantonato quel principio « in favore di altri, come la presenza sindacale, intervento sindacale »: abbiano insomma elaborato una nuova visione del sindacato, « estensiva e non limitativa dei compiti verso la politica »: naturale, perché « quando un gruppo si trova in minor~nza, nell'ambito di un grup·po o di un organismo più vasto, tende ad elaborare una ideologia che limita ~ poteri e l'influenza di quell'organismo; quando invece si trova in maggioranza, o comunque detiene il -potere, tende a elaborare una ideologia che estende i poteri e l'influenza di quell'organismo ». È questa una « legge ... circa il complesso fenomeno della forma116 ·Bibliotecaginobianco
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