Nicola Pierri ingenti capitali o ereditare vaste ed importanti aziende per potersi autoclassificare capitani di industria». Certo, un siffatto problema poteva sembrare di così immediata attualità solo nell'entusiasmo generoso di quei tempi: quel che si è riusciti a realizzare dell'autogoverno· nelle fabbri~he ancora non va oltre l'istituzione delle Co·mmissio·ni interne. Ma l'impostazio:µe di Pastore non è solo· una prova d'ingenuità. E anche l'indicazione di una via che a tutt'oggi p-uò sembrare lunga, ma che resta una via màestra: quella della « giustizia sociale » intesa come s~mpre più piena e con- • sapevole democrazia. U~a via che implica necessariamente come p:r:imo dovere il mantenimento e la difesa delle libere istituzioni, così faticosamente recuperate: esse restano, infatti, sempre suscettibili di avanzamento democratico. Discorso press'a poco analogo merita un altro articolo, uscito sul «Popolo» clandestino (12 dice1nbre 1943). Esso riguarda app11nto il problema dell'interclassismo. Anche qui _l'entusiasmo dell~ora. suggerisce speranze generose, ma questa volta proiettate cautamente in una prospettiva lunga. _ Al dilemma: « lotta o collaborazione di classe », Pastore sostituisce una domanda: «_ all'epilogo d~l periodo, certamente molto lungo, di assestamento che succederà all'attµale conflitto ritroveremo- le classi,· per lo meno intese nel senso antico e _tradizionale della parola? » Pastore, ovviamente, non intende « mettere un'ipoteca sul domani fino a prevederlo senz'altro fecondo di così profonde trasformazioni », ma g!i sembra che esistano le pren1esse per un cammino in fondo al quale sia « _un diverso rapporto tra chi alla produzione dà il capitale e chi alla stessa dà il lavoro ». In un simile avvenire « si dovrà effettuare una netta distinzione tra la presenza nelle aziende del denaro investito da persone assolutamente lontane ed estranee alla azienda e l'effettivo contributo di opere dato da chi porta alla produzione, assieme al capitale mobile o immobile, il tributo diretto della propria intelligenza e capacità sia ·ess-a direttiva sia essa tecnica ». Come pensare ad un diritto pari tra queste due forme di _presenza del capitale? « La prima non è che un'offerta di denaro a prestito per il quale, dato il maggior rischio, è sufficiente garantire un equo _tasso poço più elevato di quello bancario, la seconda sarà uno dei modi di prestazione d'energia data dall'operaio. Nella sostanza il titolo unico che darà diritto a godere dei così detti utili sarà i~ lavoro ». Ma, ove ciò dovesse avvenire, « non si avrà più possibilità ---aiparlare, almeno in sede di economia produttiva, dell~esistenza di due classi poiché sol114 \ ·Bibliotecaginobianco ~
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