Nord e Sud - anno XI - n. 56 - agosto 1964

Nicola Pierri un esame di insieme della Sinistra democristiana - il pensiero e l'azione di Pastore nella loro naturale prospettiva. Per cominciare, non si meravigli il lettore se· cercheremo di prospettare, con una citazione desunta da Galli e Pacchi, l'in1portanza e il peso della Sinistra den1ocristiana nell'attuale sistema politico- italiano. La loro è un'analisi assai chiara e precisa, che di per sé è sufficiente a suggerire l'angolo visuale dal quale vanno guardati sia l'opera che gli scritti di Pastore, come di qualsiasi altro espone11te democristiano di sinistra. « La Democrazia Cristiana, partito dei cattolici uniti, sì installò ... al potere nel dopoguerra e vi rimane tuttora. La vittoria elettorale del 1948 diede a questo partito la n1aggioranza assoluta dei seggi alla Camera dei Deptttati e al Senato. ·cosa assai più importante, la Democrazia Cristiana riuscì a dividere i prop·ri oppositori, in quanto alcuni si collocavano alla sua destra, altri alla sua sinistra. Erano alla sua destra quei gruppi che rievocavano regimi del passato (fascisti, monarchici, liberali di destra); alla sua sinistra quei gruppi che prospettavano un rinnovamento della società italiana più radicale di quello avvenuto con la caduta del fascismo e della monarchia e con l'avvento al potere dei cattolici (liberali progressisti,. marxisti di varie tendenze). In questa situazione la Democrazia Cristiana acquistò la posizione del partito dominante. I sociologi chiamano con questo nome il partito che possiede per molto tempo la maggioranza, assoiuta o relativa, dei seggi parlamentari, e si trova nella condizione di controllare il governo per un notevole numero di anni (EUGENIOPENNATI, Elementi di sociologia politica, Milano, Comunità). Il partito dominante si differenzia dal partito unico dei regimi totalitari perché deve fare i conti con altri partiti, che godono di ampia libertà. Ma si differenzia, altresì, dal partito che tiene il governo in un regime di tipo- britannico o nordamericano, perché i partiti d'opposizione non hanno la possibilità di arrivare al potere mediante elezioni. Le opposizioni possono acquistare il potere, o con un .cambiamento di regime, o accordandosi con il partito dominante; non hanno alcuna possibilità di sostituirsi ad esso. II regime caratterizzato dalla presenza di 11n partito dominante corrisponde al modello della democrazia in quanto altri partiti possono organizzarsi e fare propaganda; non vi corrisponde in quanto l'avvicendamento della classe dirigente non avviene in seguito a vittoria elettorale d'un partito d'opposizione. Il problema dell'avvicendamento della classe dirigente, e cioè del costituirsi di. una opposizione che abbia la possibilità di arrivare al potere, si risoive diversamente; e precisamente con il sorgere all'interno del partito dominante -stesso di gruppi d'opposizione, che lavorano per sostituirsi a coloro che tengono il potere, nel partito e nel paese. Questo fatto corrisponde del resto a una costante della lotta per il potere: quando un gruppo tie11e il potere in modo tale che nessuna opposizione glielo può togliere (e che in Italia le opposizioni di sinistra e di . destra fossero in questa condizione era chiaro per tutti), qt1esto gruppo si divide e la lotta si riaccende nel suo interno. La presenza di gruppi in contrasto con i dirigenti è,,.. un fenomeno comune a tutti i partiti. Ogni partito ha una destra e una sinistra, spesso divise da un 108 Bibliotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==