Nord e Sud - anno XI - n. 54 - giugno 1964

.. Le due Venezie Il tracciato, partendo da Mestre, all'altezza del Cavalcavia di Marghera, dovrebbe correre parallelo al ponte translagunare, costeggiando tutto il bordo settentrionale della città fino alla punta estrema dell'Arsenale; e poi, toccata S. Erasmo, dovrebbe diramarsi verso il Lido, da raggiungersi con una sopraelevazione di 35 metri, in corrispondenza del Canale delle Navi, e verso Punta· Sabbio·ni, dove si raccorderebbe alla circolazione di terraferma. Pilo,ni di 80 cm. di diametro, di una trentina di metri di altezza e distanti tra loro trenta metri circa, sosterrebbero uno speciale meccanismo, contenente le rotaie di legno, su cui scorrerebbe il carrello a 8 ruote di gomma per la trazione in sospensione delle « carrozze». Ad evitare l'accusa di indebita intrusione nel paesaggio architettonico della città, il progetto prevede che la ferrovia divenga sub-lagunare lungo tutto il tratto che costeggia il bordo settentrionale di Venezia, da Baia del Re all'Arsenale. Una diramazione secondaria potrebbe garantire il collegamento con Burano. Spesa prevista: 40 miliardi. Ancora una volta il progetto lascia perplessi. Non v'è dubbio che, se il percorso sub-lagunare consente di non stravolgere il paesaggio urbano, il lungo tratto all'aperto rappresenta una violenta, diretta intru- · sione nel paesaggio della laguna. È lecito poi sollevare il dubbio che il previsto rapido collegamento a favore di Venezia sia strumentale rispetto al più ambizioso proposito di rendere urbanizzabili le aree di S. Erasmo, Vignole e Punta Sabbioni, oasi di verde a pochi passi dalla città. Difficilmente si può sostenere che il progetto risulti utile alle poche centinaia di abitanti delle isole e del litorale di Punta Sabbioni-Tre Porti. E se si argomenta che appunto 1 a questo spo,polamento e a questa miseria si \ltlol porre rimedio, come difendersi dal sospetto che si miri a portare l'abitato lì dove esso muterebbe profondamente il carattere del paesaggio lagunare, sottraendo peraltro alla vecchia città un'.area verde, cui spetterebbe ben altra destinazione a vantaggio dei suoi abitanti? Meno ancora sostenibile la tesi della utilità di questo progetto per il turismo veneziano. Non v'è dubbio che chi intendesse raggiungere da Mestre con la « sopraelevata » le spiagge del Lido o del Cavallino (Punta Sabbioni),· abbrevierebbe di molto i tempi. Ma quale turista in automobile, dovendo raggiungere le spiagge del Cavallino, preferirebbe lasciare la macchina a Mestre, quando, per via di terraferma, vi può giungere diret-. tamente con il proprio mezzo? E chi, volendo raggiungere il Lido, non us.ufruirebbe del ferry-boat che collega Piazzale Roma all'isola? Né è lecito presumere che il progetto porrebbe· riparo alla crisi turistica del Lido, rendendolo facilmente accessibile. agli abitanti ·della Venezia di terraferma, dal momento che la crisi investe spiagge e alberghi di lusso, i quali si sono accaparrati la parte maggio1 re e più bella del Lido. Delle 95 Biblioteca Gino Bianco

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