.. Le due Venezie Il tracciato, partendo da Mestre, all'altezza del Cavalcavia di Marghera, dovrebbe correre parallelo al ponte translagunare, costeggiando tutto il bordo settentrionale della città fino alla punta estrema dell'Arsenale; e poi, toccata S. Erasmo, dovrebbe diramarsi verso il Lido, da raggiungersi con una sopraelevazione di 35 metri, in corrispondenza del Canale delle Navi, e verso Punta· Sabbio·ni, dove si raccorderebbe alla circolazione di terraferma. Pilo,ni di 80 cm. di diametro, di una trentina di metri di altezza e distanti tra loro trenta metri circa, sosterrebbero uno speciale meccanismo, contenente le rotaie di legno, su cui scorrerebbe il carrello a 8 ruote di gomma per la trazione in sospensione delle « carrozze». Ad evitare l'accusa di indebita intrusione nel paesaggio architettonico della città, il progetto prevede che la ferrovia divenga sub-lagunare lungo tutto il tratto che costeggia il bordo settentrionale di Venezia, da Baia del Re all'Arsenale. Una diramazione secondaria potrebbe garantire il collegamento con Burano. Spesa prevista: 40 miliardi. Ancora una volta il progetto lascia perplessi. Non v'è dubbio che, se il percorso sub-lagunare consente di non stravolgere il paesaggio urbano, il lungo tratto all'aperto rappresenta una violenta, diretta intru- · sione nel paesaggio della laguna. È lecito poi sollevare il dubbio che il previsto rapido collegamento a favore di Venezia sia strumentale rispetto al più ambizioso proposito di rendere urbanizzabili le aree di S. Erasmo, Vignole e Punta Sabbioni, oasi di verde a pochi passi dalla città. Difficilmente si può sostenere che il progetto risulti utile alle poche centinaia di abitanti delle isole e del litorale di Punta Sabbioni-Tre Porti. E se si argomenta che appunto 1 a questo spo,polamento e a questa miseria si \ltlol porre rimedio, come difendersi dal sospetto che si miri a portare l'abitato lì dove esso muterebbe profondamente il carattere del paesaggio lagunare, sottraendo peraltro alla vecchia città un'.area verde, cui spetterebbe ben altra destinazione a vantaggio dei suoi abitanti? Meno ancora sostenibile la tesi della utilità di questo progetto per il turismo veneziano. Non v'è dubbio che chi intendesse raggiungere da Mestre con la « sopraelevata » le spiagge del Lido o del Cavallino (Punta Sabbioni),· abbrevierebbe di molto i tempi. Ma quale turista in automobile, dovendo raggiungere le spiagge del Cavallino, preferirebbe lasciare la macchina a Mestre, quando, per via di terraferma, vi può giungere diret-. tamente con il proprio mezzo? E chi, volendo raggiungere il Lido, non us.ufruirebbe del ferry-boat che collega Piazzale Roma all'isola? Né è lecito presumere che il progetto porrebbe· riparo alla crisi turistica del Lido, rendendolo facilmente accessibile. agli abitanti ·della Venezia di terraferma, dal momento che la crisi investe spiagge e alberghi di lusso, i quali si sono accaparrati la parte maggio1 re e più bella del Lido. Delle 95 Biblioteca Gino Bianco
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