Nord e Sud - anno XI - n. 54 - giugno 1964

Ennio Ceccarini questa situazione? Perché~ rispondono i giovani democristiani - si sta passando, nella DC, da una co°:cezione del centro-si~istra come obiettivo storico che no,n sminuisce, ma, anzi, esalta l'iniziativa del mo,ndo cattolico, all'altra oppo·~ta, di pura e semplice formula parlamentaristica, con la sola variante dei socialisti in luogo dei liberali, e perché, d'altro canto,, il partito no•n è cambiato• nelle strutture, nei meto,di, nel costume. Notabili e dorotei sono rimasti al loro· posto ed hanno quindi co·ntinuato ad esercitare un potere e una funzione rivolti contro, il centro-sinistra. Tutto ciò è avvenuto per colpa di Moro, per la su.a volontà di trascinare dietro la politica di Napoli tutto il partito. Il risultato, è evidente: le pro·poste di rinnovamento contenute in quella politica - si legge su « Per l'Azione » n. 13-14 - sono state svuotate « da quella maggioranza fittizia e immobile, al punto di coincidere co•n il rifiuto· puro, e semplice di cambiare ». La parte costruttiva di questo discorso è meno chiara. Occorre - afferma, ed es., Francesco Mattioli, diretto 1 re di« Per l'Azione», al Convegno di Faenza - « investire il patrimonio 1 esistente di una ideolo·gia in mo•vimento, e la ricchezza anco•ra viva di una battaglia di popolo· che confluisce nelle nostre file, in un coraggioso confronto co·n la società che si 1innova, esponendoci alle sue co•rrenti dinamiche, come protagonisti del nuovo, e non come sovrastrutture o come succubi cl1e con il vecchio• verranno spezzati ». In termini operativi un discorso· di questo tipo approda alla richiesta di strutture di partito meglio « ambientate » nella società (dai centri di fabbrica ai gruppi di studio, alle iniziative di collegamento con ceti, mestieri, professio 1 ni). I gio·vani democristiani rifiutano l'accusa di ingenuità che si può rivolgere alla loro fiducia in queste proposte·. I dorotei - affermano - non posso-no « obiettivamente » accettare un nuovo ruo,lo del partito a contatto con la soèietà in trasformazione. La nostra polemica su questo terreno ci porta, quindi, ad occupare uno spazio molto importante p•er tutta la sinistra democristiana. È evidente che il valore dell'apporto• giovanile alla nuova sinistra democristiana no·n consiste tanto nelle tesi politiche quanto nel fatto che, per la prima volta, i giovani si presentano al Congresso nazionale del partito contro Fanfani. È la prima volta cl1e si consuma una rottura simile: e ciò è indubbiamente sintomo non trascurabile del chiarimento in atto nella sinistra democristiana. Conclusioni. La formula proposta di un'intesa a tre _,,. Base, Rinnovamento, Gruppi giovanili, oltre ad alcuni nuclei di ex fanfaniani ed ex morotei - 86 BibliotecaGino Bianco

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