Ennio Ceccarini ficienza popolare e programmatica, un'insistenza sul valore delle « co1 se >> concrete, un sentimento strumentale della pol~tica, ~:idea della pro·pria funzione nel partito come « testimonianza » · e non come « partecipazione » di corrente, che po·ngono le ACLI al di fuori di una posizione di sinistra. L'insistenza sull'importanza dei programmi rispetto, alle forze politiche ha avvicinato e tuttora avvicina questo discorso alle posizioni fanfaniane e della destra;' la diffidenza per il dialogo con altre forze a base popolare ( « noi - ha detto più volte Labo1 r - non rifiutiamo il contributo del PSI, ma dobbiamo dire ai socialisti che non abbiamo alcun complesso di inferiorità nei lo·ro confronti perché rappresentiamo molti più lavoratori di lo,ro ») ha ritardato, in tutta la corrente l'accettazione del PSI come l'elemento che dava valore e novità alla svolta cli centro-sinistra; l'ostilità verso le ideologie ha comportato la scarsa caratterizzazione degli « aclisti » al punto, di non vincolarli alle scelte della corrente (non è per caso che la forza elettorale di Rinnovamento, malgrado l'adesio 1 ne delle ACLI, non abbia mai superato i 130-150.000 voti di iscritti al partito). P.osizioni di questo genere hanno, spesso, condizionato l'azione dei sindacalisti, ma non l'hanno rigidamente e continuamente determinata. Abbiamo già avvertito che quella di Rintzovamento è la storia di una dialettica che ha visto in contrapposizione i « politici » e· i sostenitori delle vecchie ideologie del movimento operaio cristiano. Dal difficile equilibrio tra queste due componenti sono discese le incertezze, le oscillazioni, le contraddizioni della corrente. È accaduto così che Rin.novamento - non distinguendosi in ciò dai fanfaniani - abbia combattuto la battaglia di Firenze contro i dorotei rifiutando, al tempo stesso, di portare avanti, come motivo• pregiudiziale, il discorso sul PSI e sull'allargamento· dell'area democratica. Il processo di qualificazione della co,rrente è stato lungo e complesso e, si può dire, felicemente avviato solo nell'ultimo anno. Le forze che l'hanno spinto si c·ollocano sia all'interno, della CISL (Donat Cattin, Scalia) che delle ACLI (Vitto,rino Colombo, Ciccardini) e si appoggiano alla leadership di Giulio Pastore. Diremmo anzi che proprio· intorno alla persona del Ministro della Cassa per il Mezzogiorno, si sono raccolti, negli anni scorsi, i primi fermenti di ripresa intellettuale della corrente. Lo spunto alla riflessione e il tema di discussione di queste prime pro1 ve era. dato dai nuovi compiti dello Stato nell'economia. Sollecitati dalla esperienza diretta all'interno della « Cassa », come collaboratori del Ministro, gli intellettuali e i tecnici raccolti intorno alla rivista « Il nuovo osservatore» andavano chiarendo le ragioni dell'i11tervento pubblico come promozione di sviluppo civile e sociale per approdare quindi alla progran182 BibliotecaGino Bianco
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