Nord e Sud - anno XI - n. 54 - giugno 1964

:.- .... L'unificazione delle sinistre democristiane di un partito come il PSI che rifiuta l'anticomunismo. E, affermava Pistelli, occorre trarre una conclusione di fondo da questi due elementi : approdare alla considerazione del PCI come opposizione costituzionale e svolgere una più intelligente polemica che punti a far maturare le contraddizioni dei comunisti nella prospettiva di una loro acquisizione · alla vita democratica. Ma si è trattato cli un disco,rso senza seguito, sia perché muoveva dall'ambizione astratta di impostare, come cattolici, un problema che, se mai, rappresenta un possibile termine di confronto per tutto il centro-sinistra e, soprattutto, per le sue componenti laiche e socialiste; sia perché la scissione del PSI ha sottratto alla formula di centrosinistra quelle forze, particolarmente caratterizzate sul tema dell'unità del movimento operaio, cl1e potevano in qualche misura giustificare l'apertura di una polemica tra i partiti e le correnti al governo sui rapporti tra democrazia e comunismo in Italia. * * * Il bilancio della politica svolta dalla Base nel periodo che va dal Congresso di Napoli ad oggi presenta - lo sottoline·ava lo stesso Galloni - numerose voci passive. Le battaglie ingaggiate dalla corrente per contrastare i dorotei sui problemi di maggior peso riguardanti il partito o il governo sono state coraggiose e lineari, ma quasi sempre perdute. Sull'elezione del Presidente della Repubblica le sinistre - che sostenevano prima Saragat e poi Gronchi contro Segni - sono state battute. La loro denuncia delle manovre che hanno determinato il - « congelamento » del programma sullo scorcio pre-elettorale del governo Fanfani non hanno potuto evitare il successo delle manovre stesse. Un'altra sconfitta - anche se attenuata dal conseguimento della proporzionale e dall'inserimento del moroteo Scaglia alla vice segreteria del partito, accanto a Forlani, come garanzia contro la spartizione del potere direzionale tra dorotei e fanfaniani - hanno subìto le sinistre sulla questione della Segreteria Rumor. Base e Rìnnovamento volevano la riconferma di Moro al Congresso per un duplice ordine di motivi : per non consegnare subito a un doroteo la guida del partito e la preparazione del Congresso, e per far scaturire dal dibattito e da un'omogenea maggioranza congressuale l'elezione del successore di Moro. Ma, come ha detto Galloni, è venuta « la doccia fredda del com11nicato di Fanfani che, insistendo per la scelta immediata del nuovo segretario del partito, ricacciava i morotei nelle braccia dei dorotei e proponeva o la spaccatura in alternativa - Fanfani contro Rumor come alla Domus Mariae 79 Biblioteca Gino Bianco

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