Nord e Sud - anno XI - n. 54 - giugno 1964

Ennio Ceccarini all'altezza dei compiti imposti alla democrazia italiana dallo sviluppo sociale in atto. Il discorso sulle. forze politich_e, sul .quale, in mezzo ad aspri contrasti, si era caratterizzata la posizione dei basisti tra le altre correnti del partito veniva così ad essere svolto co-n totale impegno dal leader dei « moderati ». E questi, inoltre, sapeva aggiungerv~ un motivo di grande presa sul Congresso•: nel centro-sinistra, affermava, si realizza un nuovo vittorioso adeguamento èlei cattolici alle esigenze della società. E se questo adeguamento può e deve far sopportare alla DC un costo, un dolore, una perdita di potere, esso costituisce, tuttavia, l'unica, intelligente strada per rimanere storicamente alla guida del paese. Con il successo, della· linea Mo,ro· e con la formazione del primo governo di centro-sinistra, veniva, quindi, ad esaurirsi un periodo ed una funzione delle sinistre democristiane. Lo stesso Fanfani - di cui la Base non aveva mai avuto un'opinione lusinghiera, proprio per il suo attivismo, il suo scarso orecchio ai problemi delle forze politiche, la sua insistenza sui programmi, ma che pure la Base aveva sostenuto contro i dorotei - usciva dal ruolo di capo della frazione avanzata del partito per assumere quello di esecutore, a livello di governo 1 , delle riforme sociali e della nuova politica economica. L'improvvisa eclisse delle sinistre veniva consacrata nella composizione del nuovo Consiglio nazio1 nale _democristiano. La Base e Rinnovamento erano giunte al Congresso decise ad ottenere la modifica i11 senso pro-porzionale del sistema elettorale interno. Ma si erano dovute scontrare con l'opposta volontà dei morotei, dei dorotei, dei gruppi di destra, e di larga parte degli stessi fanfaniani, ed avevano ripiegato su un compromesso - proposto dallo stesso on. Moro - in base al quale il numero dei consiglieri eletti direttamente dal Congresso veniva elevato da 80 a 120, divisi preventivamente sulla presunzione di un dato rapporto di forze tra le varie correnti. Solo 18 posti venivano così assegnati alle sinistre, mentre· l'accordo tra le correnti di Moro e Fanfani sembrava adombrare la possibilità di una ricostituzione di Iniziativa democratica. Anche nella composizione del governo le sinistre avevano scarsi premi - soltanto Sullo e Pastore ve·nivano riconferma ti -, mentre i dorotei si assicuravano il controllo di quasi tutti i portafogli-chiave assegnati alla DC (Segni andava agli Esteri, Taviani agli Interni, Colombo all'II?-dustria, Gui alla Pubblica Istruzione, Rumor all'Agricoltura). La situazione di fronte alla quale si venivano a trovare Base e Rinnovamento si presentava, fin da allo,ra, chiara nei suoi elementi di fondo, così come è stata poi riassunta dalle parole di Galloni: impossibilità, da un lato, di denunciare quel centro-sinistra e, dall'altro, di giocarvi 76 BibliotecaGino Bianco ,

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