I Giornale a più voci Gonella, che ricoprì anni addietro la carica di segretario del partito. Non nasconde la sua avversione alla politica in corso, e vorrebbe ritornare all'alleanza con i liberali. I « centristi», che nel partito non dovrebbero rappresentare più del 10-15%, parevano intenzionati a costituire un nuovo partito cattolico di destra, e solo il severo monito dell' « Osservatore Romano » li convinse a non rompere l'« unità politica dei cattolici». Chi, come noi, non riconosce corretto e valido l'intervento diretto delle Gerarchie Ecclesiastiche « in temporalibus » ha condannato l'intervento dell'organo ufficioso del Vaticano, scorgendo in,. esso un passo indietro rispetto alla « decostantinizzazione » che, sia pure faticosan1ente, anche in Italia era andata profilandosi durante il Pontificato di Giovanni XXIII. E nello stesso tempo non è chi non veda la mancanza di serietà dei «centristi», i quali, di fronte ad un monito non giustificabile, e quindi non valido, abbandonarono tutte le loro pretese « incompatibilità morali » per adagiarsi nel più supino conformismo. Il fatto è che i « centristi», malgrado la loro pretesa fedeltà agli « ideali» di De Gasperi, sono ben lontani dallo spirito dello statista trentino, l'opera del quale va giudicata secondo criteri storicistici: se il « centrismo » poteva avere una sua validità negli anni 'SO, ~ fuori di dubbio che negli anni '60 esso non costituisce altro che un articolo da museo. « Centrismo· Popolare » rappresenta perciò l'espressione più vistosa dell'integrismo cattolico di destra. 2. Impegno Democratico: denominazione che si presta all'ironia; se « impegno » è da intendersi nel senso classico di « engagement » e se « democrazia » è qualche cosa di più che una formula, proprio non si riesce ad ammettere, con tutta la buona volontà, un « impegno democratico » in questa corrente, il cui nucleo è costituito dai cosidetti « dorotei ». Credo di essere stàto tra i primi ad aver osservato che il doroteismo si caratterizzava più come un atteggiamento morale che come una posizione politica, e che pertanto esso era presente in tutti i partiti, anche se la sua manifestazione più vistosa si aveva nella D.C.: i dorotei sono i trasformisti odierni, senza idee politiche e senza alcuna preoccupazione morale. Tutta la loro azione è impostata secondo una politica di potere, ed è per questo che nessuna classe politica in Italia è stata mai odiata con1e quella dorotea. Contrari in un primo tempo al centro-sinistra, poi suoi deboli sostenitori, ora hanno· accettato la nuova linea politica non vedendo altre alternative, ina tutta la loro azione tende a ridurre il centro-sinistra a qualcosa di puramente formale, una nuova edizione cioè del centrismo. Se è lecito parlare di <<neo-centrismo», si può senz'altro affermare che tale è il doroteismo, il cui scopo è di sostituire i liberali con i socialisti al governo, senza operare le profonde riforme di struttura che sole giustificano l'esistenza del centro-sinistra, e senza ricercare quel rinnovamento di base così contrario alla loro politica di vertice. · Il capo ufficiale dei dorotei è Rumor, attuale segretario del partito; ma la vera « eminenza grigia» pare essere l'on. Segni, Presidente della Repubblica Italiana ... Con i dorotei hanno fatto blocco alcune tendenze eterogenee, il che · 59 Biblioteca Gino Bianco
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