Ettore De Giorgis così una sostanziale staticità. Questo giudizio coinvolge anche i comunisti, il cui immobilismo dialettico, contrario ad ogni evoluzione politica, giustifica ampiamente quanto André Philip constatava mesi fa a .proposito del P.C.F., in ciò non dissimile dal P.C.I.: l'assenza di democrazia interna e la subordinazione dei partiti comunisti alle direttive di Mosca li colloca inevitabilmente - per quanto ciò sembri paradossale - su posizioni conservatrici di destra. Nei partiti di centro-sinistra la costituzione del governo presieduto dall'on. Moro ha invece provocato ripercussioni interne di diversa portata. Se si eccettuano i socialdemocratici, tutti gli altri partiti hanno registrato tensioni più o meno violente e contraddizioni di vario, genere, talune esplose e talune rientrate solo apparentemente. Così il piccolo Partito Repubblicano ha conosciuto anch'esso la sua scissione a destra, con l'espulsione di Pacciardi, il quale, dopo aver combattuto il fascismo in Spagna, non si capisce perché da qualche anno cerchi di favorire in tutti i modi nella sua patria una nuova forma di fascismo (ma esistono nuove forme di fascismo?). Ora l'ex-generale delle Brigate Internazionali parla con insistenza della « Seconda Repubblica», suggestionato dall'esempio francese. Con la differenza che tra Pacciardi e De Gaulle vi è un abisso che non si vede come possa colmarsi. .. Infine il Partito Socialista è quello che ha pagato a più duro prezzo la fedeltà alla politica di centro-sinistra. È ancora troppo presto per dire se la scissione dell'ala massimalista non sarà stata se non un fenomeno di vertice (e questa è l'interpretazione acritica della maggioranza dei commentatori politici) o se avrà una certa influenza sull'elettorato socialista e, perché no? comunista. Occorre attendere le elezioni amministrative comunali e provinciali dell'autunno per formulare un primo cauto giudizio: tali elezioni, oltre ad essere il « girone di ritorno», cioè la prova della opinione degli italiani a proposito della politica di centro-sinistra, serviranno anche a dare il polso della forza effettiva del PSIUP. * * * Ma è nella Democrazia Cristiana che la politica di centro-sinistra riceverà la sua caratterizzazione. E questo per più motivi: anzitutto perché oggi la D.C. raccoglie poco meno del 40% dei suffragi; in secondo luogo, perché il Congresso della D.C. avrà luogo dal 27 al 30 giugno, quindi a breve scadenza; infine per l'introduzione, nelle votazioni precongressuali e congressuali, del sistema proporzionale in luogo di quello maggioritario·: mentre questo favoriva i notabili locali e le concentrazioni di forze anche eterogenee, la proporzionale « pura » consentirà a tutte le forze del partito di esprimere senza sotterfugi la propria linea politica, consentendo un chiarimento interno che ormai non si poteva più rimandare. È perciò del massimo interesse esaminare in breve le quattro posizioni che all'interno della D.C. sono organizzate in corrente. l. Centrismo Popolare: fa capo a Scelba, già primo ministro, e a 58 • BibliotecaGino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==