Nord e Sud - anno XI - n. 54 - giugno 1964

Note della Redazione Particolari come questi sembrerebbero suggerire, a tutta prima, una condotta dettata dall'ira, un accecamento della gelosia; insomma, un delitto « a caldo ». E invece, nulla di tutto· questo. Come lo stesso omicida ha tranquillamente confessato·, egli aveva premeditato il delitto da tempo, e lo ha poi messo in atto con fiemmatica lucidità. Giacché, come ci i1zforma « Il Mattino », « un tarlo gli rodeva il cervello da quando, sposatala, aveva capito che Esterina Vivone era stata di un altro ... in un attimo tutti i suoi sogni di innamorato si erano infranti di fronte alla confessione della moglie ». Non sappiamo quali siano stati i rapporti fra i dtle coniugi, durante il breve periodo del loro matrimonio. Certo si è cl1e il marito, sospettando un tradimento, acquistò una pistola, per la quale si fece rilasciare un regolare porto d'armi; dopo di che, aspettò che si presentasse l'occasione di usarla. Due tentativi di sorprendere la moglie in fiagran,te adulterio andarono a vuoto; infine, pochi giorni or sono, l'appostamento fu coronato da successo. Dopo avere atteso pazientemente per tre ore nella soffitta di casa, il contadino udì i due adulteri entrare in, camera da letto; lasciò che si spogliassero, poi si precipitò dentro e, senza por tempo in mezzo, scaricò l'arma contro di loro. Quindi ricaricò la pistola, ed esplose altri tre colpi contro i due amanti (undici proiettili in tutto, come si è detto). E si badi che - sempre secondo i giornali - si tratta di itn t:< ornicida buono ed ingen.uo », a detta degli stessi carabinieri. Talché i suoi compaesani, non paghi di avergli gridato: « Hai fatto bene, vedrai che in Tribunale ti perdoneranno », hanno deciso di aiutarlo mediante una sottoscrizione. A proposito di' questa decisione, non risulta che si sia levata alcuna voce, civile o religiosa, per fare intendere a qitella brava gente che un gesto del genere può essere anche apprezzabile, se -è frutto di pietà e di carità; ma se - come siamo fortemente inclini a credere - esso vuol avere il significato di un plebiscito di solidarietà con il co1nportamento dell'omicida, allora acquista un sapore di vera e propria complicità. Una così squallida e sanguinosa vicenda dimostra dunque ancora una volta come, al di sotto della superficiale incrostazione di modernità, esistano tuttora nella società italiana strati di civiltà inferiore, tipici dei paesi sottosviluppati: e ciò che meglio vale a caratterizzare tali livelli primitivi, è appunto la concezione <<fisiologica» dell'onore e della morale (per non dire dell'amore). Che poi il Codice rispetti questa n1entalità barbarica, significa soltanto che, agli occhi della legge, tutta la realtà sociologica italiana si identifica con quella in cui si è 1nos,o l'omicida di Pontecagnano. . Se anche fosse vero che l'azione di rottura e di educazione nor,. compete alla legge, se fosse vero che l'unica finalità di questa è di ordine repressivo, non si può comunque fare a nieno di pensare che moltissimi delitti «d'onore» non avrebbero probabilmente luogo, se chi li com1nette non facesse affidamento sull'indulgenza prevista dal Codice, (e perfino sulla solidarietà dei concittadini). E, comunqzte, si srnetta una buona volta di parlare, in casi come questi, di « onore ·»: a meno che non si tratti di un Iucus a non lucendo. 54 BibliotecaGino Bianco

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