Nord e Sud - anno XI - n. 54 - giugno 1964

... Note della Redazione· più forti di quelle che lo Stato dovrebbe sostenere ove si decidesse di localizzare altrove questo· eventuale impianto siderurgico (in Sicilia, per esempio); o qualora la SADE si orientasse verso un altro tipo di investimento dei fondi di indennizzo che le spettano (l'industria titristica, tanto per gettare più o meno a caso itn altro esempio). Qui non vogliamo affermare che la SADE non debba investire i fondi di indennizzo che le spettano nel setto-re siderurgico e che, ove si orientasse definitivamente verso una decisione del genere, non debba localizzare il nuovo impianto a Porto Margliera e nemmeno nel Polesine. Vogliamo dire soltanto che questo è uno dei casi in cui si devono fare bene i conti: devono farli i privati, certamente, e li fanno; ma anche lo Stato deve fare i propri e sapere qitanto verrebbe a costargli questa o quella decisione della SADE, sia come impegno diretto (le cosiddette infrastrutture di accompagnamento), sia come distrazione di mezzi pubblici da altri impegni. Considerazione, questa, che deve essere fatta valere anche a voler prescindere dalla esigenza di carattere più generale per cui gli investimenti dei fondi di indennizzo spettanti alle ex società elettriche dovrebbero essere localizzati, quanto meno prevalenteniente, nel Mezzogiorno, se è vero che obiettivo fondamentale della politica di piano resta la riduzione degli squilibri fra le due ltalie. Il caso dell'inipianto siderttrgico della SADE resta un importante caso, per il suo valore esemplificativo nei confronti del problema di cui si è fatto cenno, dei maggiori o minori costi pubblici che derivano da ogni impegnativa decisione privata di localizzazione industriale. Resta ttn importante caso, anche se poi non se ne è parlato più quando si è data la notizia dell'assorbimento della SADE da parte della Montecatini. In questa occasione si è parlato, però, di un « vasto program1na industriale nel Veneto »: il che significa comunque che siamo su di una linea conforme a quella indicata dall'onorevole Alpino nella interpellanza che abbiamo commentata nel num~ro di maggio, e che pretendeva di fissare il criterio dell'investimento dei fondi di indennizzo spettanti alle ex-società elettriche nelle regioni dove sono ubicati gli ùnpianti oggetto dell'indennizzo; e di conseguenza siamo lontani dalla linea indicata nel « rapporto Saraceno » là dove si auspica che i fondi di indennizzo siano investiti nel J\1ezzogiorno. Solidarietà con l'assassinio E così, abbiamo avuto u11 ennesimo delitto «d'onore». A Po1itecagnano, in provincia di Salerno, u.n contadino ha sparato contro la moglie infedele e il suo amante, uccidendoli (né avrebbe potuto mancare di farlo, tenuto presente che il grilletto è stato premuto per ben undici volte). Poi l'assassino è andato a costituirsi ai carabinieri, consegnando loro 1ion solamente l'arma del delitto e la chiave di casa, ma anche i pantaloni del rivale ucciso: una specie di bandiera strappata al nemico sul campo deltonore. 53 BibliotecaGino Bianco

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