Nord e Sud - anno XI - n. 54 - giugno 1964

Vittorio de Caprariis una difficile congiuntura economica ha mostrato come fossero eccessive le speranze di quanti credevano che l'Europa potesse costruirsi da sé un efficiente apparato nucleare. -Il momento P?litico -è, dunque, trascorso. Ma sarebbe erroneo pensare che si debba rinunciare al settore assai importante dell'organizzazione della difesa et1ropea come strumento di rilancio dell'euro,peismo, anche perché, se è vero ciò che abbiamo appep.a detto, che cioè le linee su cui si esercita la pressione comunista sono mutate, resta vero, tuttavia, qualsiasi cosa pensino coloro che si fanno ipnotizzare dal terzo mondo e dalle nazioni « nuove », che il vecchio continente è ancora la zona decisiva, il cui spostamento può produrre un rovesciamento, dell'equilibrio di potenza di incalcolabile portata. Il problema della difesa europea resta, dunque, di rilevantissima importanza come problema strategico, politico e psicologico: e ne è prova l'insistenza americana sul progetto di ar1namento multilaterale della NATO. Sono, in parecchi coloro i quali pensano che Washington insista su tale progetto soltanto per far pagare agli europei una parte del danaro che gli Stati Uniti spendono per la difesa nucleare dell'Europa; altri invece ritengono, che il progetto stesso sia soltanto un'escogitazione destinata a restare sulla carta e volta a dare soddisfazione formale a quelli degli europei, e innanzi a tutti ai tedeschi, che vorrebbero controllare anche nel settore delle armi atomiche la difesa dei loro paesi allo scopo di evitare sgradevoli abbandoni dell'ultim'ora; ed altri finaimente ritengono che l'armamento multilaterale atomico della NATO sia la sola alternativa razionale alla proliferazione dei _deterrenti nazionali, e che gli Stati Uniti sono risoluti a realizzarlo anche se dovessero farlo con la sola Germania. Se fosse vera la seconda ipotesi, bisogna pur dire che i dirigenti di Washington starebbero commettendo un grave errore: perché se quella esigenza europea di garantire il più possibile la propria difesa anche sul piano delle armi nucleari esiste veramente, si può essere ben certi che non si potrà eluderla con una finta. Ma, per la ,1erità, questa ipotesi è più conforme a certo pseudo-machiavellismo all'europea che non alle reali i11tenzioni americane, le quali, come sembra più verosimile, sono ispirate alla duplice esigenza di assicurare una migliore difesa del continente europeo, che non gravi tutta sul bilancio degli Stati Uniti e nell'ambito della quale i controlli e le responsabilità europee siano aumentati. È più che probabile, dunque, che, ad onta dell'opposizione francese e della sorda resistenza britannica, il progetto di armamento multilaterale atomico della NATO sarà, sia pure lentamente, realizzato. Il problema per gli europeisti democratici è dunque il seguente: subirlo come fosse una punizione che non si può evitare e per ciò stesso consentire ai gruppi nazionalistici dei vari paesi europei di configurarlo come 24 · BibliotecaGino Bianco

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