... Rilancio dell'Europa e forza multilaterale la linea di azione che per brevità chiameremo gollista è sterile e pericolosa non soltanto perché, com'è stato già più volte notato, essa appare, ad un'analisi approfondita e realistica, piuttosto velleitaria (così nell'inseguire il mito dell'indipendenza nucleare assoluta come nel coltivare il miraggio di una présence française nel Sud-Est asiatico o nell'America Latina), ma anche perché è una politica sbagliata. Si potrebbe dire; forse, che nella diagnosi che egli fa della situazione mondiale il politico De Gaulle è, per una volta, condizionato dalla sua educazione militare: e ci pare che lo dimostri il fatto che egli sembra considerare pericolose solo le tensioni e crisi politiche che possono condurre ad un conflitto armato; laddove, quando la minaccia di guerra scompare, tensioni e crisi politiche perdono d'improvviso importanza e non v'è più necessità di una politica seriamente concordata tra gli alleati di ieri. Ora, conviene riconoscere co11 franchezza che non v'è un 3ran merito a sentire la necessità dell'unità quando il pericolo sovrasta; il merito v'è ad avvertire la medesima esigenza nei tempi cosiddetti tranquilli, per evitare che in avvenire si possano produrre situazioni pericolose. Molti osservatori americani, e tra questi lo stesso Lippmann, hanno scritto che non bisogna dimenticare che De Gaulle fu il più determinato di tutti gli alleati nella crisi dell'ottobre 1962; ed hanno dedotto da ciò la necessità di riconsiderare la politica gollista e l'opposizione del Dipartimento di Stato ad essa. Ma quello di codesti osservatori politici è soltanto un falso realismo: se si vuole ragionare in termini di realismo autentico bisogna pur dire che la determinatezza francese nell'ottobre 1962 non aggiunse nulla a quella americana; mentre l'atteggiamento - ambiguo, la volontà d'indipendenza assoluta, la politica del gennaio 1963 nei confronti dell'Inghilterra, il neutralismo nel Sud-Est asiatico,, e non so che meschina volontà di differenziarsi ad ogni costo dagli Stati Uniti che è apparsa pur ieri in seno al Cosiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, insomma molte delle cose che la Francia è venuta facendo tolgono non po~o alle capacità operative dell'intero Occidente. E dunque anche questa della Francia alleato fedele nei momenti difficili è poco più di una bella frase dietro la quale si nasco,nde l'incapacità a pensare realisticamente ciò che accadde. Si potrebbe obiettare che alla politica francese, ossia al desiderio francese di affermare una propria posizione affatto, indipendente dagli Stati Uniti, corrispondono, simmetricamente, analoghi desiderii. che si manifestano nel blocco sovietico, ovviamente nei limiti in cui si possono manifestare in un raggruppamento a struttura così rigida. Non si tratta soltanto della rottura aperta decisa dai cinesi, ma dell'atteggiamento 15 Biblioteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==