Rilancio dell'Europa e forza multilaterale Mentre, insomma, noi pensiamo che lo status quo è la situazione che esiste al momento, Krusciov co,nsidera tale il processo di mutamento rivoluzionario in atto per ogni dove: egli perciò desidera che noi riconosciamo la rivoluzione non solo là dove essa c'è, ma anche là dove vi sarà». Fu appunto la ferma reazione americana a Cuba a costringere Krusciov a rinunciare a questa concezione dinamica dello status quo e ad avvicinarsi sensibilmente alla concezione occidentale come alla sola capace di garantire la pace. E non è un caso che l'accordo anglo-russoamericano sugli esperimenti nucleari tenesse dietro di qualche mese a quella crisi memorabile : poiché tale accordo in analisi estrema non vuol dire altro se non che l'Unione Sovietica antepone la stabilità nucleare alla solidarietà con gli altri paesi che stanno facendo la rivoluzione. La crisi cubana segna, dunque, una svolta decisiva; ma sarebbe alquanto semplicistico immaginare che i rapporti tra i due blocchi siano ormai sotto il segno dell'idillio e che i rappresentanti di entrambe le parti non abbiano da fare altro che incontrarsi, per trovarsi d'accordo su tutto. Il processo distensivo è stato ed ancora di più sarà un lungo e difficile negoziato tra due « grandi alleanze », che sono divise, su alcuni problemi, da contrasti ancora gravi, nessuno dei quali, considerato astrattamente, varrebbe l'olocausto nucleare, ma su ognuno dei quali una ritirata completa sarebbe peggiore, forse, di una gravissima sconfitta militare. Il che vuol dire che questo negoziato, come tutti i negoziati importanti e complessi, avrà le sue fasi felici e quelle difficili; e vuol dire soprattutto che o.gnuna delle due parti cercherà sempre, sia pure entro limiti ben precisi, di valersi a suo vantaggio delle difficoltà dell'altra. È evidente che il contrasto russo-cinese, se non è proprio un ... fattore di grave debolezza per l'Unione Sovietica, almeno condiziona certi suoi atteggiamenti e prese di posizione, inducendola, a volta a volta, ad essere più rigida o più cedevole di quanto non esigerebbe la logica del negoziato; ed è altrettanto evidente che t1n'America Latina in ferme11to ed attirata su posizioni neutral-castriste, a sua volta, condiziona gli Stati Uniti, se non per altro perché rischia di alimentare gravi agitazioni dell'estrema destra americana, le quali indebolirebbero inevitabilmente la capacità negoziatrice di Washington. Questa più sobria e realistica interpretazione del processo distensivo, se da una parte taglia il sogno di coloro che vedono garantiti già per domani il disarmo, la pace e la fratellanza universale, dall'altra .rivela quanto assurde ed irresponsabili siano le posizioni di q1:1elliche già si vedono a braccetto di Krusciov e dei suoi amici italiani, e mostra, finalmente, la pericolosità e la reale mancanza di fondamento di politiche del tipo di quella che sta tentando oggi la Francia. In effetti, la tesi di 13 Biblioteca Gino Bianco
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