Documenti anni, e quelli dai venticinque ai trenta. Una frattura del genere esiste dovunque; in Polonia, peraltro, i mino,ri di venticinque anni non costituiscono semplicemente una nuova classe d'età votata al culto di se stessa: ciò che maggiormente li contraddistingue è il fatto di non essere stati toccati né dallo stalinismo, né dalla rivolta contro lo stalinismo. Non è il caso di ripetere in questa sede le intelligenti osservazioni di Jordan, le qt1ali, d'altra parte, sono accessibili in italiano, per avere costituito la base di un articolo di Luigi de Marchi, intitolato La crisi dei giovani in Polo-nia, apparso in « Corrispondenza socialista » del febbraio 1964. Mi limiterò, pertanto, ad esaminare la situazione della gioventù polacca da tre diversi punti di vista: della scelta ideolo,gica, delle realtà sociologiche e del mito letterario. l. La scelta ideologica. I sondaggi d'opinione che a partire dal 1956 abbondano in Polonia sul modello americano, e che sono estremamente preziosi per chi voglia intendere la realtà polacca, dimo 1 strano fino a qual punto sia complesso l'atteggiamento della popolazio 1 ne verso i due centri organizzati che si disputano i suoi favori: il partito comunista e la chiesa cattolica. Ecco come rispondevano, nel 1958 gli studenti dell'università di Varsavia ad una serie di domande che abbordavano prudentemente il primo problema: - Lei è marxista? decisamente sì più sì che no • • • senza op1n1on1 più no che sì decisamente no 1,8% 11,4% 17,2% 33,7% 34,1% - Le piacerebbe che il mondo diventasse socialista? decisamente sì più sì che no • • • senza op1n1o·n1 più no che sì decisamente no 24,6?/o 44,7% 18,2 'Yu 8,7% 1,9% Questo apparente paradosso, di partigiani del socialismo ché sono, nello stesso tempo·, avversari del marxismo (e in un paese comunista), venne chiarito da successive domande. Gli stessi studenti si dichiararono unanimemente fautori della nazionalizzazione dell'industria pe121 Biblioteca Gino Bianco I
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