Nord e Sud - anno XI - n. 54 - giugno 1964

Giuseppe Neri - Girola1no Cotroneo la moglie da tempo lo tradisce. Dapprima egli si aspetta che questa scoperta lo faccia riprecipitare nel b,uio: ma il dolore non si tramuta in angoscia. Prova ultima che è definitivamen.te guarito. Tt1ttavia egli non resiste all'im-- pulso di abbandonare la famiglia e si ritira in un luogo appartato a condurre una vita primitiva ed elementare e ad aspettare la morte. Non abbiamo avt1to certo la pretesa di aver narrato la trama di questo straordinario romanzo - semmai di aver accennato alla sua intelaiatura - proprio perché Il male oscuro non si svolge, né poteva svolgersi, secondo uno schema lineare e prefabbricato, non ricalca mo-duli stereotipati e convenzionali, tale e tanta era nello scrittore l'urgenza e la necessità di raccontare, di liberarsi di questa materia che gli brulicava dentro come un groviglio di serpi. E a noi sembra inoltre che questo libro costituisca una ulteriore conferma della inutilità e della artificiosità del gran disquisire, che oggi si va facendo, sul come deve essere confezionato un romanzo. Giacché esso sta a dimostrare che, quando uno scrittore ha veramente qualcosa di serio e di valido da dire - come Berto in questo caso -, non ha bisogno, per apparire nuovo e originale, di correre dietro a nessuna mo1da, trovando in se stesso la forza e la capacità di innnovarsi. Detto questo, si capirà come Il male oscuro non è un romanzo concepito in clima di boom editoriale (oggi rientrato, sembra), ma covato- a lungo, è « u11'opera che viene da lontano, che viene de profundis », come è stato efficacemente detto. « Da quando Flaubert ha detto 'Madame Bovary sono io ' - ha scritto Berto in una breve presentazione - ognuno capisce che uno scrittore è sempre auto,biografico. Tuttavia si può dire che lo è un po' meno1 quando scrive di sé, cioè quando si pro,pone più scopertamente il tema dell'autobiografia, perché allora il narcisismo da una _parte e il gusto del narrare dall'altra possono portarlo ad una addirittura maliziosa deformazione di fatti e persone. L'autore di questo libro spera che gli sia perdonato il naturale narcisismo, e quanto al gusto del narrare confida che sarà apprezzato anche da coloro che per avventura potessero riconoscersi alla lontana quali personaggi del romanzo ». Questa raccomandazione sarà facilmente raccolta dal lettore, anche perché Il male oscuro, pur essendo un vasto campionario di disgrazie umane, analizzate con puntiglio,sa meticolosità, è tutto pervaso da un lievitante umorismo e le sue p,agine, una volta entrati nel gorgo vorticoso della narrazione, corrono via spedite e leggere. GIUSEPPE NERI Il mito della storia oggettiva Una monografia su di un filosofo, volta ad illustrarne un aspetto del pensiero, ha la sua ragion d'essere soltanto in due casr: primo, se il pensiero dell'autore tolto in considerazione richieda necessariamente un'interpreta104 BibliotecaGino Bianco

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