Vittorio de Caprariis ticarlo, polemica a senso unico, del tipo· di quella che ancora vengo,no facendo i comunisti; hanno messo da parte, ripetiamo, quel tipo di neutralismo che non conteneva neppure gli agganci per una discussione serena e concreta, ed hanno• assu11to quelle posizioni responsabili che sono, e non possono non essere, proprie di un partito che l1a vocazione di governo del paese. Non v'è chi non veda, ad esempio, cl1e l'argomei;itazione che la denuncia da parte italiana del Patto Atlantico 1 renderebbe più precario l'equilibrio mondiale (un'argomentazione che, se non andiamo errati, Nenni per primo• formulò e che Vittorelli ha ripreso ed illustrato e ragionato) non è un pretesto• capzioso per giustificare un mutamento di posizione, ma il frutto di un'attenta meditazione della congiuntura. V'è, dunque, nei più dei socialisti, questa nuova attitudine ad una valutazione realistica dei dati di fondo della situazione internazionale: il cl1e vuol dire che disaccordi attuali, come quello sul tema dell'armamento atomico multilaterale, potranno essere agevolmente superati quando quell'attitudine restasse, come dovrebbe restare, dominante,e non fosse, invece, piegata ad esigenze tatticl1e. La più matura valutazione del significato dell'atlantismo, il recupero dell'europeismo, da parte dei socialisti sono e saranno se1npre fatti significativi ed importanti quanto più si approfondirà quella propensione realistica a cui si è appena accennato: perché solo siffatto approfondimento potrà trasformare quelle che potrebbero tuttora apparire concessio,ni temporanee a temporanei alleati in dati generatori di una permanente revisione politica. Il che non vuol dire, come pretende in perfetta malafede la destra neofascista e liberale, che ai socialisti non si possa accordare ancora piena fiducia in materia di politica estera; ma vuol dire, più semplicemente, che i soci,alisti stessi devono portare ancora più avanti il processo di revisione delle proprie posizioni passate, non nel senso di u11 ripudio delle tradizioni ideologiche del loro partito, ma nell'altro di una sempre più consapevole presa di coscienza delle concrete realtà e di un sempre più vitale ricambio tra quelle tradizioni e questa presa di coscienza. Sarà solo un tale ricambio che potrà eliminare certe residue astrattezze, quale, ad esempio, quella che rilevava Ronchey in tema di disarmo : e questo del disarmo è un esempio classico di come una giusta esigenza generale possa diventare cattiva ed anzi pessima consigliera quando le posizioni di principio non siano attentamente commisurate alle realtà del mondo• contemporaneo. Per quel che riguarda la sostanza dei problemi discussi negli articoli che la nostra rivista è venuta pubblicando negli ultimi mesi, ci sembra che si possa dire che su un punto almeno tutti gli autori s'accordano più o meno esplicitamente: il mutamento del periodo politico, così per 8 BibliotecaGino Bianco
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