' P. A. Allum Abbiamo già fatto notare· la suddivisione in due categorie, quella co,11 percentuali inferiori alla media (a sinistra) _e quella con percentuali superiori alla media (a destra). Ciò si accorda con l'ipotesi generale da noi for1nulata, di una distinzione fra la tend~nza al voto politico e al voto personale: il che non significa affatto che i partiti di sinistra sia1~0 partiti politici, e quelli di destra siano partiti perso-nali. Le percentuali di tt1tti i partiti sono abbastanza alte perché nessuno 'di essi - neppure il PCI - possa considerarsi libero da influenze personali. Ci limitiamo semplicemente a far notare che il fenomeno del quale si è fatto cenno indica una certa tendenza. Se ora esaminiano le percentuali delle preferenze attribuite ai diversi partiti in tre situazio-ni fondamentali (situazione di debolezza, situazione . media e situazione di forza), possiamo ved~re quale sia il potere di :- orientamento esercitato dai partiti nei confronti dei voti preferenziali 32 : Debole Media Forte PCI 37.9 37.0 37.0 PSI 31.2 34.6 32.7 PSDI 26.9 26.5 31.8 DC 44.7 47.8 53.4 PLI PDIUM MSI 37.0 45.9 49.9 44.9 49.2 52.4 48.8 51.1 51.1 Ci aspetteremmo, da parte delle organizzazioni politiche più solide~ una pressione maggiore - e quindi una più alta percentuale di preferenze - là dove esse sono più forti. Il PCI, al quale viene riconosciuta unanimemente la più forte organizzazio,ne di partito, non esercita una grande pressione per moltiplicare i voti di ·preferenza a favore dei propri candidati: questi voti sono meno numerosi proprio dove il partito è forte, ma di poco.· Su questo punto, ci riserviamo di ritornare più oltre. Anche la DC ha una struttura organizzativa piuttosto solida, e nel suo caso la nostra proposizione è rispettata; ma anche di questo riparleremo in seguito, in quanto esistono altri fattori che possono influenzare \i voti d.i preferenza democristiani. Restano i partiti relativamente minori: tre dei quali (il PLI,.il PDIUM e il MSI) raccolgono un maggior numero di preferenze là do-ve sono più forti (nel caso del MSI si tratta di una sfumatura). Anche il PSDI va incluso in questa categoria, m~lgrado il fatto che la sua percentuale· più bassa si registri nella situazione media: la differenza è, peraltro•, mini1na. Il caso del PSI è particolare, ·e se ne deduce che l'organizzazio•ne del partito non ha grande influenza sul numero dei voti preferenziali. Quanto agli altri partiti (DC, PLI, PDIUM, MSI), riteniamo che no-n sia tanto l'organizzazione del partito a deter32 Si tenga presente che questa distinzione può essere fatta solo approssimativamente, data la variabile forza dei partiti a Napoli. Per esempio, alcuni presentano differenze molto ampie (PCI), altri differenze minime (PSDI). Per questa ragione nessµna classificazione è stata tentata per il PRI. 74 \ Bibliotecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==