Nord e Sud - anno XI - n. 53 - maggio 1964

.... Il voto di preferenza e l'elettorato napoletano alla diminuzione, su piano nazionale 31 , della percentuale dei voti di preferenza, ne suggerisce due possibili spiegazioni: 1) l'incertezza dei giovani di fronte al complesso problema della scelta tra un così gran numero di candidati; 2) una certa insofferenza nei confronti dei procedimenti elettorali. Circa la prima ipotesi, riteniamo che essa possa avere qualche fondamento a Napoli, nel senso che esiste una crescente te11denza a reclutare la forza di lavoro, destinata alle nuove indL1strie che si vanno promuovendo, tra elementi di nuova formazione; peraltro, senza uno studio approfondito sul rapporto numerico tra lavoratori nuovi e lavoratori più anziani riqualificati, è impossibile saperne di più. Tuttavia, non v'è ragia-ne per cui i giovani di oggi debbano incontrare difficoltà superiori a quelle che incontravano i_giovani di ieri, a parte il fatto che si potrebbe dire che questi ultimi durante la Resiste11za vivevano in mezzo alla futura classe parlamentare del periodo postbellico. Ma ciò potrebbe essere vero per il Piemonte, non certamente per Napoli. Di più, i giovani di oggi sono meno analfabeti dei loro predecessori, e quindi più preparati. Se, rispetto alla generazione che li ha preceduti, essi trovano maggiore difficoltà nel giudicare i candidati, ciò sta ad indicare una consapevolezza politica che prima mancava. La seconda ipotesi è più difficile da vagliare. Vi sono indubbiame11te dei segni, in altri aspetti della vita politica, di una certa indifferenza esteriore. Rispetto, a dieci anni or sono, i comizi elettorali sono meno fervidi e meno affollati. D'altra parte, essendo in Italia il voto obbligatorio, non si può ricorrere alla percentuale delle astensioni per ricavarne elementi ai fini del nostro discors.o. E quindi, il non-uso del voto di preferenza potrebbe essere un indice dello stato d'animo cui si è accennato. Se è così, esso non ha certamente raggiunto, a Napoli, proporzioni degne di nota, giacché la percentuale delle preferenze si avvicina ancora al 50%. Così co·me stanno le cose, sarebbe necessario eff½ttuare. un'indagine approfondita per mezzo di sondaggi per ottenere un risultato apprezzabile; ed anche in tal caso difficilmente se ne potrebbero trarre conclusioni definitive. Come si è detto, i partit_i risentono delle varie situazio·ni sociali, ma al tempo stesso conservano una loro propria fisionomia, che si vede meglio nelle medie complessive dei voti di preferenza : PCI 37.2 PSI 32.5 PSDI 28.7 31 D'A · 25 - MATO, art. Ctt., p. . PRI DC 46.5 PLI PDIUM MSI 47.2 50.7 51.0 73 Bibliotecaginobianco

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