... .... ,... 1l voto ai preferenza e l'elettorato napoletano con un numero minore di voti di lista tendono a diminuire. Fa tuttavia eccezio·ne il PCI, che in questo caso raccoglie preferenze ancora più numerose, malgrado la diminuzione dei suoi voti di lista nei confronti dei risultati ottenuti nelle zone del proletariato industriale (dove esso controlla, evidentemente, larghi settori. popolari). Si sarebbe indotti a pensare a tendenze clientelistiche, ma la percentuale B, più bassa, j11dica che i voti preferenziali sono distribuiti in misura discretamente ampia. Ciò suggerisce due possibilità: 1) che quei voti di preferenza sian9 autonomi, ossia che ci troviamo di fronte a una votazione di carattere politico per_ il PCI, accompagnata da voti di preferenza distribuiti a seconda del criterio politico degli elettori; 2) che si tratti, invece, di voti « personali » ben distribuiti fra i vari candidati della lista comunista 25 • È questo, purtro·ppo, un punto che non possiamo risolvere qui; sarà pertanto necessario rinviarne il chiarimento ad altra occasione. Dei partiti di destra, il PDIUM e il MSI hanno ottenuto percentuali simili a quelle raggiunte nelle zone del sottoproletariato. Le cifre lasciano chiaramente trasparire influenze clientelistiche: più notevoli quelle del PDIUM, il quale ha to,talizzato il massimo numero di voti preferenziali, · insieme ad -una più che notevole concentrazione. Anche nel caso del PLI, la concentrazione è degna di nota; essa potrebbe trovare \lna spiegazione nella stima che gli impiegati ed i piccoli commercianti nutrono per il capolista liberale. Abbiamo accennato altrove 'alla nost~lg~a che il fascismo suscita ancora in seno a queste categorie 26 ; impatta poco se venga per primo, in questo caso, il sentimento o la persona, giaccl1é l'uno non sussisterebbe senza l'altra. Questa è la situazio·ne più favorevole, a Napoli, per il PSDI, per quanto riguarda i voti di lista; e ci si aspetterebbe di dover registrare un corrispondente aumento dei voti di preferenza. Il fatto che il PSDI, per co·ntro, ottenga così poche preferenze, e che esse siano tanto disperse, costituisce una prova della scarsa influenza, in questo campo, dell'organizzazio1ne del partito. Un confronto col PSI - il quale ha due punti in più co~e preferenze, ma una discreta concentrazìone sul capolista - riflette esattamente le differenze tra i due partiti, per quanto riguarda l'organizzazione. 25 Vedasi più ·avanti; non· deve essere trascurato che il PCI ha per vari anni · promosso i cosiddetti « fronti popolari » ed ha spesso incluso nelle sue liste ben note personalità di sinistra. Si pensi a Floriano del Secolo e ad Arturo :tabriola e più recentemente, anche se su un piano inferiore, al prof. Cleto Carbonara. Questa consuetudine - un sentimento di comunismo radicale, comune in certi strati sociali ·nel secondo dopoguerra, come il nazional-fascismo era stato nel primo - può ancora attrarre voti delle classi medie verso il PCI. 26 Allum, art. cit., p·. 87. · 69 Bibliotecaginobianco
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