Nord e Sud - anno XI - n. 53 - maggio 1964

Gi'ornale a più voci ritene-re che sia uno sciocco chi considera la parola « scrupolo » un arcaismo fuori uso. Può anche capitare che il gioco si concluda male, e può anche capitare di vedere i furb 1 i intrap,polati dalla loro stessa furbizia: questo è quello che abbiamo pensato quando abbiamo scorso, in questi ultimi tempi, la stampa legata agli ambienti padronali. Non capita di frequente di legg.ere la apologia degli scioperi nelle pagine • di certi giornali e no·n è facile trovare in qttesti fogli una vera e propria pubblicità agli scioperi stessi. Ma il governo di centro-sinistra è co,sì cattivo che merita una lezione; ed il padronato che opera in borsa e sul mercato finanziario affida la parte più rumorosa e più rischiosa di questo compito ai propri" operai. Posizio1 ne non facile, ce ne rendiamo- conto, ma superabile attraverso una buona dose di faccia tosta. Non parliamo qui della posizione contraria, ma egualmente di opposizione, di coloro che tingono di rosso le stesse argomentazioni, aggiungendo: se si facesse un po' di più, laddove quelli del padronato dicono: se si facesse un po' di meno. . Ma quello che ci interessa qui è quanto abbiamo appreso con la favola dell'apprendista stregone: di quel tale cioè, che sapeva chiamare il diavolo, ma non aveva appreso la formula magica per mandarlo via. Vogliamo vedere i nostri padroni più accesi sostenere domani la illiceità di quello che oggi considerano giusto ed auspicabile. Li vogliamo vedere usare i soliti argomenti di sempre sulla legittimità di quanto• fan110 e sulla ingiustizia di coloro che chiedono. La cosa ci fa venire alla mente quella pseudo « civiltà» dell'automobile di cui p-arlavamo nel numero precedente di « Nord e Sud». Vendere, vendere, vendere auto. 500, 600, 750, 1000 ecc., per tutti i gusti e per tutte le borse. . I Correte, correte sulle strade, vi sentirete liberi! Guidate e vi sentirete padroni! Sterzate e vi parrà di essere gli arbitri del mondo! E la gente ha comprato, si è messa a correre, a guidare,' a sterzare. Con i co11tanti, con le rate, con la passione del nuovo, sempre più nuovo del nuovo di ieri. Una follia di esaltante modernità. Le ruote ... la civiltà; lo sterzo ... il timone . della civiltà; la frizione e la lubrificazione ... la nuova scienza del presente alla portata di tutti, con l'autoradio per dilettarsi e con « Selezione» per tenersi svegli. La gente si è convinta faciln1ente. Ed altra gente si convince ogni giorno. Altri anco,ra si convi11ceranno domani. L'automobile trionfa, vince le strade asfaltate, poi quelle pavimentate a schegge di lava, poi penetra . . n·ei vicoli, poi nelle campagne. Auto == libertà; cambia~e == progresso. L'automobile trionfa tra le classi ed oggi impone la differenza di cilindrata e di ·carrozzeria per .distinguere le classi. Già certi cortei di protesta si fanno in çiutomobile ed i cartelloni vanno in n1otocicletta. L'automobile non è più una comodità, è un bisogno. Prima il pane: poi la casa, poi l'automobile, poi il resto·. Qui nasce la grossa questione. In questi giorni si sta parlando di adeguamento delle voci che compongono gli elementi essenziali del costo della vita, che non corrispondono più alle 47 Bibliotecaginobianco

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