• Rocco Palestra alle Amministrazioni' Provinciali che lo Stato già elargisce, intervenendo, ad es., con somme (di un certo rilievo-, ma non sufficie!lti) nel settore della Pubblica Istruzione e per cose me110 importanti, co1ne la caccia. 6) ch'è rarissimo trovare nei bilanci delle Amministrazioni Provinciali povere spese dirette ad una migliore conoscenza dei loro territori, propedeutica ad un sano sviluppo, o per la sperimentazione agraria, o per aiuti concreti all'agricoltura, all'industria, al turismo. Nei confronti dell'auspicato contributo per le provincie povere alla spesa di mantenimento dei malati mentali si può opporre che la discriminazione in questo caso sarebbe inutile: in quanto, in pratica, quest,.9 settore è non solo tradizionale delle Amministrazioni Provinciali, ma non ha finora dato luogo ad inco,nvenienti; che lo Stato non può assumersi ulteriori aggravi di bilancio, mentre tende a ridurre il disavanzo; che è difficile trovare un criterio per distinguere a chi dare ed a chi non dare. Si può rispondere che il dare _un contributo a certe_ Pro1 vi11cie sarà utile per fare almeno un tentativo per strapparle alla pesante staticità della loro economia; che alcune fra le Amministrazioni Provinciali fanno qualcosa per lo sviluppo dei loro territori, chi più chi meno, ma fanno, mentre Amministrazioni delle provincie povere e mo·ntane non solo non fanno, ma ·è .prevedibile che non possano far nulla anch.e in avvenire; cl1e se, infine, questo contributo fosse legato in qualche mo-do obbligatoriamente a tentativi di sviluppo di quei territori, lo Stato e la con1unità non avrebbero che da avvantaggiarsi del provvedimento. Che lo Stato non possa, per una ragione o per l'altra, promuovere lo sviluppo di tutto il territorio nazionale è cosa certa, almeno per ora, ma è da chiedersi se sia saggia politica 110n tentare di creare le premesse per un'azione futura che trovi una qualche base per ottenere buoni rimedi. Questa base non può essere che una migliore conoscenza dei luoghi e delle cose, ottenibile solo attraverso lo studio sistematico del territorio e dei mezzi che possono servire per incrementare certe attività. Sono note le difficoltà che ha incontrato la Cassa per il Mezzogiorno nelle zone montane, difficoltà sorte appunto per mancanza, o per mancato aggiornamento, di studi. Le Provincie povere non possono né studiare né sperimentare non solo per deficienza di mezzi finanziari, ma anche per mancanza di uomini che abbiano cultura specifica, fantasia e voglia sufficienti per farlo. È noto che ìe spese per i malati di mente sono obbligatorie e quelle per gli studi e le ricerche facoltative, e soggette a tre o quattro approvazioni successive: la Giunta Provinciale, il Consiglio, la G.P.A. e, in caso di· bilancio integrato, la Commissione per la Finanza Locale. Si domanderà quale relazione passi fra un contributo al mantenimento dei ·malati di mente e gli studi per lo sviluppo delle Provincie montane. La relazione è l'esiguità dei bilanci: o si fa una cosa, o l'altra. Se questo contributo fosse concesso, e se fosse sancito dalla legge che è da iscrivere nei bilanci una voce: studi e ricerche, molte cose si potrebbero fare che ora non si fanno. 40 Bibliotecaginobianco
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