Nord e Sud - anno XI - n. 53 - maggio 1964

.... ,,,... ' Giorn,ale a più voci Le spese per i ricoveri fuori provincia erano state: 48 milioni nel '61 e 56 milioni nel '62, mentre si prevedeva una spesa di 60 milioni nel '63. La Provincia di Chieti nel 1962 prevedeva un'entrata di 2 miliardi e 93 milioni e per i malati di mente una spesa di 445 milioni. Nel 1960 ne aveva spesi 311 e nel 1961 più di 400. La Provincia di Potenza nel 1963 prevedeva 2 n1iliardi e 200 milioni di entrate. Le spese in parola erano state 430 milioni nel '61 e 440 nel. '62, mentre se ne prevedevano 467 per il 1963. La Provincia di Avellino nel 1960 prevedeva poco più di un miliardo di entrate e pagava per questi ammalati 197 milioni. Nel '61, con una previsione di entrate di un miliardo e 290 milioni, dovette pagarne 280 di rette e nel '63 la spesa diventò di 300 n1ilioni. La retta giornaliera era stata di 700 lire nel '57 e di 800 nel '63; nel '64 sarà certamente di 1.400. La somma sarà maggiore per interessi su rate 110n corrisposte. Che questa situazione non sia peculiare del Mezzogiorno è dimostrato dalla Provincia di Udine. Su un'entrata di 4 miliardi e 300 milioni 11el 1963 questa amministrazione aveva dovt1to integrare il bilancio del pro·prio Ospedale Psicl1iatrico con un miliardo e 43 milioni. Il passivo dell'ospedale era stato nel '61 di 939 milioni. È possibile sperare in un ripensamento di tutta questa complessa materia, in una nuova po1 litica per le Provi11cie povere, che cominci col riconoscere proprio il fatto bruto che esse non possono affro,ntare le maggiori spese dell'aumentato costo delle rette ospedaliere per i malati di mente, mentre in realtà le entrate sono sempre quelle? Questa speranza, o, meglio, questa richiesta, è fondata su 6 argomenti: 1) che con rette basse si arriva, vo,lenti o nolenti, ad un regime o-spedaliero tipo « fossa dei serpenti »; 2) che il ricovero a carico delle Amministrazioni Provinciali è voluto da due antiche leggi, che non rispondono pii.1 alla realtà, quale si va configurando alla luce dei progressi della terapia delle malattie mentali, se è vero che c'è tutta una 1etteratura tendente a co-nsiderare le malattie mentali come « sociali» e se è vero che, fra i vantaggi della revisione della legge manicomiale, vi sarebbe anche quello di favorire la diminuzione delle spese di degenza attraverso il regime ospedaliero così detto « aperto»; 3) che queste maggiori spese non sono compensate, nelle provincie povere, da· un incremento delle entrate attraverso le sovrimposte, anche elevate al massimo limite, se l'Amministrazione Pro·vinciale applica, come dovrebbe fare, il massimo della riduzione (50%) consentito dalla legge 1014 del 1906; 4) che non c'è un incremento della compartecipazione ad imposte statali, che sono la fonte di maggiori entrate. per tutte le provincie e .senza delle quali le Amministrazioni Provinciali po·vere non potrebbero addirittura esistere; 5) che un contributo alle spese di spedalizzazione dei malati mentali delle provincie povere sarebbe un'estensione del concetto di « contributo» 39 Bibliotecaginobianco

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