Nord e Sud - anno XI - n. 53 - maggio 1964

GIORNALE A PIU' -VOCI Un progetto ed un libro Alla fine del mese di marzo scorso, il Ministro dei Lavori Pubblici, on. Pieraccini, ha trasmesso alle segreterie dei quattro partiti che costituiscono l'attuale maggioranza uno schema articolato di nuova legge urbanistica, predisposto dalla Commissione da lui no-minata subito dopo l'assunzione dell'incarico. Lo schema (il terzo della serie dopo quelli predisposti dalle Commissioni nominate dai precedenti Ministri dei Lavori Pu.bblici, Zaccagnini e Sullo) tende a tradurre in norme giuridiche i punti relativi alla riforma urbanistica dell'accordo programmatico che ha dato vita all'attuale formazione di governo. Il progetto predisposto dalla Commissio.ne Pieraccini prevede, sul piano generale, la costituzione di un Consiglio urbanistico nazionale, nominato cò11 decreto del Presidente della Repubblica su proposta del Ministro per i LL.PP., con funzioni di consulenza dello Stato in. materia urbanistica. La disciplina urbanistica, secondo lo schema, dovrà realizzarsi attraverso i piani urbanistici regionali, comprensoriali e comunali, conferendosi per questi ultimi poteri di coordinamento e per il primo un potere di iniziativa alle -Regioni, una volta istituite. Per quel che concerne il problema più dibattuto - quello, cioè, del regime delle aree edificabili - il nuovo testo prevede, conformemente agli · impegni assunti nell'accordo dai quattro partiti, la espropriazione da parte dei pubblici poteri. (Regioni, Enti comprensoriali, Comuni), salvo particolari casi specificamente indicati, di tutte le aree inedificate comprese nel perimetro dei piani particolareggiati e di quelle già utilizzate per costruzioni, se l'utilizzazione è difforme da quella prevista nei piani stessi. La Commissione non ha ritenuto di dover procedere ad indicazioni univoche a proposito della inde11nità di espropriazione ed ha prospettato due diverse soluzio·ni in alternativa, evidente1nente in base alla giusta considerazione che l'aspetto politico del problema è nettamente prevalente rispetto a quello tecnico. • In particolare, i due criteri indicati dalla Commissione prevedono l'uno la detern1inazione della indennità di espropriazione in base al valore medio dell'area al 1° gennaio 1958 e l'altro la commis11razione della indennità stessa al valore des1,1nto dal reddito del bene espropriato in rapporto alla effe_ttiva utilizzazione produttiva in atto alla data di espropriazione. Nella seconda ipotesi, peraltro, l'indennità non potrebbe superare il valore medio, alla data anzidetta, di aree aventi caratteristiche analoghe, da moltiplicare per un coefficiente rapportato alle variazio.ni del potere d'acquisto della moneta. Le due soluzioni proposte riflettono in sostanza le diverse posizioni as34 Bibliotecaginobianco

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