La ~< nuova frontiera » del centro-~inistra buona volontà della DC di non subordinare tutta la sua azione al proprio esclusivo interesse di partito che maggioritario è stato, è, e intende in assoluto di rimanere. Dobbiamo cioè stare nella maggioranza, ma anche fuori di essa; starci per stimolare, e star fuori per attaccare, quando sarà neces- . ' . sar10, se sara necessario. Questo è più o meno il discorso degli amici critici del centrosinistra. È un discorso sul potere attuale della DC, ed è una proposta di atteggiamento politico di riserva critica: discorso e proposta che ci appaiono poveri di prospettiva e corti di fiato. Noi partiamo invece da una constatazione, della quale non possiamo qui portare le prove obbiettive, ma che ci sembra difficile da contestare nel suo valore generale. La DC non ha perduto, se non in minima parte, questo è vero, le sue posizioni di potere: ma la DC ha perduto in questi ultimi anni molto della sua potenza politica. Non si tratta solo . del fatto che questo partito ha registrato importanti flessioni elettorali e per la prima volta s'è trovato contro alcuni dei suoi grandi elettori, dalla Confindustria a Bonomi, da certi Cardinali al « Corriere della Sera ». Si tratta soprattutto di ciò, che il grande disegno di trasformare la Democrazia Cristiana in partito « moderno » nel se11sù pi 1 ù co~pleto e complesso della parola, e di mantenere, così, la leadership della democrazia, non è se no·n parzialmente riuscito, nonostante che grandi sforzi siano stati compiuti e si compiano in questa direzione. La grande massa degli strumenti nelle mani, totalmente o parzialmente, _ direttamente o indirettamente,. della DC e degli ambienti cui essa è -legata - dalla TV alla Università, dalla Scuola alle m_olteplici associazioni culturali, para-culturali,· ecc. -, non sono stati e non sono sufficienti a garantire a questo partito la conquista ideologica e ideale del nostro Paese. Non bastano, evidentemente, p-er importanti che siano (e noi siamo convinti cl1e siano importantissime) iniziative com.e i « convegni di San Pellegrino » a fornire alla DC quella tensione interna, quell'impegno, quella rappresentatività che invece, per esempio (e non è certo esempio casuale), il Partito Comunista possiede, nonostante tutto, da sempre. Non è davvero questo il luogo per affrontare il discorso, sulla validità generale e particolare, rispetto al mondo in cui• viviamo, del cattolicesimo, della sua filosofia della yita, della sua sensibilità per la realtà effettuale del nostro tempo, co;n la sua mondana eticità e tragicità. Ma non vl è dubbio che l'incapacità sostanziale dimostrata dai cattolici di far proprie in qualche modo vero le tradizioni del 9 Bibliotecaginobianco
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