Nord e Sud - anno XI - n. 53 - maggio 1964

Giovanni Ferrara di sottogoverno di questo partito, ideologicamente, sociologicamente, fin moralmente poco adeguato ai compiti della costr_uzione d'uno stato e d'una società mo-derna (e come· tale, religio·ne: o non relig~one, intimamente « laica », perché fondata sulla libertà di coscienza e sulla spregiudicatezza ideale, sull'apertura a tutte le tecniche di progresso e sul rispetto e la ricerca d'o·gni novità). Mentre dunque noi laici ricono-- scevamo una volta per t11tte i cattolici come forz~ politica democratica di primissimo piano - e ciò non solo per l'evidenza di ripetuti verdetti elettorali, ma anche per l'effettivo apporto che i cattolici dànno allo sviluppo della democrazia -, chiedevamo ormai una autentica contropartita: sia diviso il potere, sia sottratta a tutte le forze che stanno dentro e dietro la DC la possibiìità d'imperare senza controlli e d'imprimere il loro st1ggello al destino del nostro Paese. E ciò era possibile solo se accanto alla DC si fossero· schierate forze politico-sociali co1 nsistenti numericamente e qualitativamente, per la loro storia e per la loro rappresentatività. Da ciò l'idea di una nuova maggioranza parlamentare e po1litìca, nella quale il Partito Socialista - cui si offriva per infinite ragio,ni l'occasione di definire in termini nuovi il suo atte·ggiamento verso, lo· stato e la classe operaia - assumesse piena responsabilità di potere. Non dobbiamo mai dimenticare questo disegno, che era alle origini della nostra battaglia per il centro-sinistra. . Ma l'attuale maggioranza e il governo che essa esprime, la politica che il governo fa, sono essi ciò che. volevamo? Il condizionamento della DC è stato realmente ottenuto, il suo potere è stato davvero . limitato? A queste doma11de che, lo ripetiamo, sono essenziali, la risposta che oggi temiamo di poter dare è: no. In verità, la DC ha mantenuto nelle sue mani, e intende e può mantenere, se non tutte le leve di comando, almeno tutte quelle che contano realmente; mentre i ·suoi alleati, compresi i socialisti, non sembrano rendersi conto che questa realtà priva in gran parte il centro-sinistra del suo significato. Non se ne rendono conto, o, comunque, non sono in condizioni di esprimere in modo politicamente valido le loro riserve; essi debbono accettare lo stato di fatto, sì che il timore da molti espresso (per es. dalla sinistra del PSI, oggi PSIUP), che in realtà il centro-sinistra avrebbe rafforzato la DC e « catturato » i suoi .alleati in una posizione estremamente difficile, se non può dirsi realizzato non può dirsi neppure fugato. Che cosa dobbiamo fare, allora? Dobbiamo mantenere verso questo governo un atteggiamento favorevole, sì, ma critico: dobbiamo giudicarlo per quello che fa, in quanto quello che fa testimoni o meno --- la reale possibilità degli alleati della DC di farsi valere, e la reale 8 Bibliotecaginobianco

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