• Cron,ache e Memorie No, tutto questo fa parte della storia, quanto non è meschinità e corruzione personale e si inserisce nella politica successiva che ha sconvolto il mondo. Non intacca in nulla, assolt1tamente in nulla, la limpidezza della causa e dei suoi uomini rappresentativi. . Prendiamo il caso nostro, delle Brigate Internazionali. E vediamo come stanno le cose, viste dallo « storico » Thomas e vissute dal co-m-:- battente Maglietta. Il nostro ritiro dal fronte fu effettivamente déciso dalla Repubblica~ ed ebbe anche qualche conseguenza· militare dannosa; ma fu deciso contro la posizione fascista della presenza militare dei fasci~ti stranieri. E qui cominciò il dramma di questi uomini che il Thomas non conosce. Non degli anglosassoni che una patria, anche se non amica, ritrovarono, ma dei tedesch~, dei cechi, dei polacchi, degli ungheresi, degli yugoslavi, degli italianj, degli albanesi, degli abis◄ sini. La Francia rifiutò il transito in ferrovia lungo la frontiera pireneica per raggiungere il porto di Bordeaux dove aspettava un transatlantico noleggiato dal Messico. La Francia rifiutò per parecchi giorni del febbraio 1939 l'ingresso ai no,n spagnoli. La Francia ospitò sulle nude spiagge, senza indumenti, baracche e viveri i combattenti internazionali. E poi il campo di concentramento. E anche, con la guerra perduta, la os~ena proposta di combattere nella Legione straniera; o quella, più oscena ancora, di lavorare sulle linee avanzate in battaglioni di lavoro (o di disciplina); o perfino il tentativo di portare questi uomini in Africa a far costruire la ferrovia transahariana da detenuti nei campi ,di · concentramento. E ancora la sevizia e la violenza. Su queste cose Thomas sorvola, pur sapendo che il legionario• fascista fu co·mpensato i.n_Italia, mentre sulla testa dei « garibaldini » pendeva \a condanna ~t' morte per intelligenza col nemico e per avere preso le armi « contro truppe regolari dell'esercito italiano ». E Thomas ignora la dura battaglia combattuta per affermare il diritto· al rico.noscimento della tutela della Croce Rossa Internazionale è per ottenere - « in extremis » - dalla Germania e dall'Italia il diritto al rientro in patria senza. passare davanti al trib.unale militare. E non si sa neppure quello che tutti questi combattenti, russi compresi, hanno fatto nei loro paesi per l'idea dellà libertà, cadendo in Russia ed in Italia, per la stessa causa. Ho avuto la ventura di essere a Varsavia nell'9ttobre del 1956, in piena crisi dei paesi di democrazia popolare, quando la rivolta ungherese era già sco-ppiata. Ero andato come « garibaldino » al raduno delle Brigate Internazionali per il ventesimo·. anniversario della resistenza di Madrid. Ci trovammo in pochi ed in una co,ndizione molto strana. Reduci dai carceri di Mosca e di Varsavia, ufficiali degli eserciti di questi paesi, operai ed intellettuali, 91 Bibliotecaginobianco )'
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