Nord e Sud - anno XI - n. 51 - marzo 1964

l,lemente Maglietta e che si avesse il tempo di inserire la tragedia spagnola nel dramma europeo che stava per scoppiare.- Lo sforzo del: Thorrias è quello, di farlo apparire obbediente ai comunisti perchè no·n poteva respingere gli aiuti « sovietici » e, nello stesso, tempo, pronto a ribellarsi qualora se ne of- - I frisse la possibilità. E nulla dice del fatto che il precipitare del dramm~ fu contenuto dalle forze politiche e dagli uomini che non esclusero la collaborazione co-n la forza organizzata comunista, corrie nella futura Resistenza euro-pea, co,me in Italia, co,me altrove. Il Thomas non comprende neppure la lezione di Churchill che, nella piena crisi di Dunkerque, nel precipitare degli avvenimenti bellici europ~i e di fronte alla imminente _invasione, seppe dire agli inglesi quelle stesse parole eh.e dicevamo noi combattenti di Spagna disposti a combattere fino all'ultimo,, co•me quando alla frontiera togliemmo le armi ai fuggiaschi e facemmo argine per pochi giorni all'incalzante avversario per consentire ai profughi di raggiungere la sicura, ma inospitale, terra di Francia. A furia di descrivere gli alberi si perde di vista la foresta. Questo è capitato allo storico inglese che trascura di affrontare in modo organico anche se sintetico, in appositi capitoli, i problemi di fondo della· economia e della organizzazione civile: il problema del latifondo, la riforma agraria e gli esperimenti di collettivizzazio-ne forzata, fatti - guarda caso - dagli anarchici sop·rattutto in Catalogna ed in Ar;igona; l'esito dei prodotti agricoli sul mercato· di guerra e la possibilità di impegnare fo1 rze sempre maggiori nella produzione ed al fronte; la dura, lenta vittoria di coloro che si opponevano alla collettivizzazione forzata e che miravano a interessare il povero contadino della Spagna di allora alla politica di guerra. Tutti questi sono- fatti di importanza capitale per capire gli avvenimenti, per narrare della guerra. L'industria, la fuga o la liquidazio11e dei proprietari, o i casi di inserimento· di questi ultimi nella politica della Repubblica. I modi di gestione diretta degli operai o di collaborazione dei sindacati. Il problema della direzione tecnica ed amministrativa, del riparto dei ricavi, dei progra.mmi di produzione. La creazione di organi governativi regionali e centrali per uniformare l'industria locale ai disegni imposti dalla guerra ed al massimo di utilizzazione della capacità produttiva per fc;1refronte ai bisogni della popolazione. Gli esperimenti anarchici, le lotte della UGT, le rivendicazioni ed i programmi di guerra, persino gli scioperi. Fatti deter~inanti non soltanto per comprendere la guerra e le varie fasi della politica governativa, ma anché per interpretare i rapporti con le autonomie riconosciute. La condizione dell'industria in Bibliotecaginobianco

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