Nord e Sud - anno XI - n. 51 - marzo 1964

Cronache e Memorie come quelle in lotta, è un paese che abdica di fronte al fascismo.. Il Comitato di Ginevra era l'anticamera di IVlonaco e nulla è più espressivo dell'ombrello di ,Chamberlain che la caricatura mondiale ha visto tante volte come solo paravento contro la rude politica degli avversari. Se consideriamo le varie fasi (o tappe) della lotta ed i problemi con~ nessi alla evoluzione rapida degli avvenimenti, restiamo· stupiti della debolezza del libro. Il rifiuto iniziale delle autorità di armare il popolo, la lotta fra il tradimento armato ed organizzato e la lealtà disorganizzata e disarmata, la lenta evoluzione in sede governativa sono fatti politici che vanno spiegati. E così vanno messe in luce le grosse questioni connesse alla carenza di dirigenti e di uo·mini preparati, sotto la incalzante e determinante pressione dell'azione popolare. L'azione popolare ha sempre preceduto l'azione di governo e la intesa dei partiti. La esperienza diretta, più che la capacità di comando politico, ha consentito di affrontare bene o male i problemi. Altro che manovre e co1nbinazioni di gruppi ! È vero il contrario: la manovra di gruppi (quando è intervenuta) ha sempre operato nel senso non giusto, co,me remora, come freno. Ricordo molto bene il « comando militare » di Caballero e ricordo molto bene quello che noi, al fronte, sentivamo di incertezza e di improvvisazione. Il problema della polizia, quello dell'arresto della qiunta colonna, quello dell'esercito regolare, quello della sussistenza militare, qùello dei rapporti tra le varie armi e la scelta della brigata modello, quello dell'organizzazione amministrativa e dei rapporti tra periferia e -governo, quello della disciplina dei partiti e dei sindacati, la formazione di una gerarchia militare, il rifornimento alla popolazione, la omogeneità delle posizioni nei confronti di altri paesi, la strategia civile e quella militare, la tattica, la disposizione delle forze e la creazione del comando unico: sono tutti problemi nati prima al fronte, nei partiti e nei si11dacati, e poi nelle sfere di governo. Di qui la funzione determinante di Madrid, del suo assedio, della sua resistenza. Di qui il maturare rapido e concentrato delle cose, sul fronte « urbano » della meravigliosa città: crogiolo dell'esercito, crogiolo della unità di comando, crogiolo dell'unità politica. È difficile trovare nella storia una città che abbia assolto, nel giro di quattro mesi, ad una funzione storica di tale portata. Alla unità fittizia della monarchia e del provincialismo, al rigore della gerarchia e delle funzioni religiose, si sostituisce l'acquisizione della organizzazione moderna e della funzione storica di una capitale. Senza Madrid, anche Barcellona, anche Bilbao non hanno senso. ·Che dire poi del Quinto Regi1niento, questo nucleo dell'esercito po83 Bibliotecaginobianco

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