Nord e Sud - anno XI - n. 51 - marzo 1964

Cronache e lv1.emorie con l'imperatore francese, o fuggì davanti a lui, abbandonando p·er paura o.d utilizzando per servilismo i palazzi e i saloni dorati. Basta solo rico·rdare la fucilazione di Francisco Ferrer, che il Thomas ignora, per dire come siano distanti, nel libro di .questo studioso, dalla prospettiva che veramente consente il giudizio storico. La stessa Chiesa, le stesse Cortes, le stesse sfere dirigenti, la stessa intellighenzia, la stessa classe contadina, la stessa classe operaia hanno subito un intenso travaglio- negli anni che precedono il dramma spagnolo. Thomas racconta, 1na non descrive, non costruisce. Oggi si parla di Europa, di Nazioni Unite, di Co,rp.unità atla11tica, di comunità socialista, di terza forza mo11diale, di coesistenza pacifica, ·e si vorrebbe cogliere la storia della Spagna come un fico dall'albero e metterlo in un cestino•, ·con. tanti pampini e foglie, co,me una natura morta, neppure vivificata dalla geniale pennellata dell'artista. Le due Spagne non vivono nella sintesi eco,nomica, non vivono nella sintesi politica, non vivo-no nella sintesi ideale, non vivono nel fermento apocalittico delle aspirazio-ni, nel lievito del dolore. Sono un racco-nto• di generali biografi, di colonne militari che si inviano da un fronte all'altro, di beghe meschine. Quello che si dice di Negrin, dei Baschi, dei Catalani, degli anarchici e dei comunisti può ancl1e essere cronolo.gicamente vero, ma non contribuisce alla compre11sio,ne della evoluzione dei fatti. ·Cose vere nella cronaca, ma false nella storia. E questo è torto sommo, del compilatore del libro. Prendiamo l'anarchismo spagnolo, ispirato dalla predicazione di Bakunin; esso è tipica creazione della società spagnola, alimentato anche dall'azio,ne della classe dirigente spagnola, compresa la sua intellettualità. Solo una cro-naca senza anima può elencare _le « atrocità » senza approfo-ndire le ragioni storiche di questa corrente d'opinio-ni e di sentin1enti. De Unamuno, Ga~cia Lor~a, De Alarçon, Gil Robles, Queipo de Llano, Sanjurjo, Azaria, don Carlos, il Tercio con il suo gen. Astray sono una sintesi complessa dei meriti e delle responsabilità di un gruppo dirigente. Se non si capisce il fenomeno -di massa, di gran.di masse, dell'anarchismo e del sindacalismo anarchico, non si capisce la Spagna e non si capisce la guerra civile. Se non si capisce il dramma intellettuale che, da Cervantes a Goya, giunge alla morte di Lorca ed çi quei miliziani comunisti che muoiono sotto• i bombardamenti per salvare le o-pere d'arte del Museo del Prado,, non si capisce la Spagna e non si capisce la guerra ~ivile. Se non si capisce il dramma della Chiesa, le sue contraddizioni, la sua posizione sociale e politica; _e se no·n si capisce storicamente la « contraddizione » del clero ·basco, no-n si può comprendere la posizione · della Repubblica di fronte alla religione e della Chiesa nella guerra civile·. Se la guerra di Asturia di pochi anni prima non ~ vista nel quadro 81 Bibliotecaginobianco

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