Cronacl1e e Memorie Sudeti, della guerra mondiale. Della seco,nda guerra mondiale, che il Thomas ignora come un fatto che, venendo dopo la Spagna, non entra nel racconto. Mentre noi che avevamo un fucile in Sp•agna sapevamo già che combattevamo- una parte di questa guerra, come paladini di un torneo, con la nostra vita, non ad onorare una dama, ma a p·rotezione di milioni e milioni di esseri umani. Ed è il contrasto tra questa nostra co.nsapevolezza precedente alla guerra e la indifferenza del Thomas, successiva ai fatti, che mi spinge a considerare i miei sentimenti di parte, le mie spinte ideali, i motivi del mio volontariato di ieri più vivi ~ più obiettivi della « storia » di Thomas. Oggi può interessare ogni lettore (ed ~ncl1e me) la cronaca dei collo·qui, delle manovre, delle posizio,ni, delle polemiche sul « non intervento ». Ma occorre una condizio-ne: l'inserimento di questo avvenimento che « uccise » la legalità di uno Stato, e quindi la Repubblica spagnola, in quegli avvenimenti che già nel '37, '38, '39 preparavano il cataclisma della seconda guerra mondiale. Certo gli inglesi hanno largamente compe11sato le proprie responsabilità ed i propri errori con il meraviglioso contributo- alla lotta comune, ma questo no,n autorizza nessuno ad ignorare un sistema di politica internazionale che, per tanti anni, l1a dominato, sacrificando altre vite, altri beni, altre terre agli interessi della « grande patria ». E la Fra11cia non ha forse preparato alla sua frontiera pireneica la débacle della Maginot? Ed i campi di concentramento offerti agli spagnoli non sono fo,rse stati preludio a quelli ben più terribili oifferti ai francesi? -Ed i compromessi preferiti ed i Casado solleticati non sono stati i precursori degli uomini di Vichy? Guernica, i bo1nbardamenti di Lerida, di Tarragona, di Barcellona e di Madrid, l'intervento tedesco co11 la corazzata Deutschland, i sottomari11i « pirati » italiani non hanno precorso di pochi mesi soltanto i bombardamenti di Rotterdam, di Liegi, di Varsavia, di migliaia e migliaia di lòcalità abitate? Stalin ha le sue respo-nsabilità, forse maggio 1ri di quelle che crede o « dimo~tra » il Thomas, m~ obiettivamente era dalla parte della storia: questo non si può negarlo· e chi volesse negarlo sarebbe uno sciocco. Il fucile manovrato dal soldato delle Brigate i11ternazio11ali, quale che fosse la « sottile » ragione che avesse spinto. questo essere umano) a scegliere la strada della--gloria e della morte, sparava contro la guerra e la distruzione, contro una dottrina di sangue e di morte, contro·il passato (Astray == Viva la muerte!). Il fucile che sparava nelle mani di u11 uomo che stava dall'altra parte (quale che ne fosse la marca di fabbrica) colpiva chi camminava con i tempi, chi accelerava la. storia. Potevano 79 Bibliotecaginobianco
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