La trappola dei mode.rati ropa unita, e De Gaulle opera nel 1no,do più deciso percl1é sia u11'Europa gollista. Non illudiamoci: De Gaulle, al limite, non l1a neppure bisogno di forzare i toni; l'automatico sviluppo dell'integrazione economica lavora nel senso della sua politica. A chi spetta l'iniziativa per una prospettiva democratica dell'Europa se non all'Italia del centro-sinistra? Molti democratici, che a lungo e. più appassionatamente si sono battuti per la svolta politica italiana, forse trepidi per la sua sorte, pensano oggi che potrebbe esserle fatale una iniziativa ed un co·nfronto su piano europeo, mentre in Francia De Gaull~ regna e go-verna, in Germania Erl1ard affern1a, sorretto da un forte dinamismo, una concezione liberistica i11economia, in Inghilterra non sembra debba prevalere, neppure con i laburisti, 11na concezione europea disinteressata e meno mercantilistica. Eppure, la necessità di una iniziativa italiana non deriva soltanto da un dovere di solidarietà verso l'opposizione demo-cratica francese, o.:,9versoquanti in Germania e altrove si battono contro t1n rilancio del pericoloso e antistorico patto bilaterale franco-tedesco. La necessità di una nostra iniziativa discende direttame11te da ragioni di sicurezza e di vitalità del centro-sinistra, poiché 11essuno ignora i nessi esistenti fra situazione interna e politica internazionale e perché il gollis1no, non è soltanto l'anti-Europa, ma è l'anti-democrazia ed ha salde radici ancl1e in Italia nell'opposizio-ne moderata al centro-sinistra. Rinchiudersi nei propri confini, dunque, no·n sarebbe soltanto pressoché impossibile, sarebbe esiziale, almeno qua11to accettare o avallare con l'inerzia la soluzione gollista dell'Europa. L'Italia del centro-sinistra non deve cacciarsi deliberata1nente, in un modo o nell'altro, nella trappola moderata. Essa deve proporre all'Europa la alternativa sovranazion·ale e democratica al gollismo~ Solo· così essa può giovare all'Occidente, contribuire alla solidarietà atlantica e al « grande disegno » kennediano; può esercitare in Europa un ruolo dì guida per tutte le forze avanzate; può salvare e consolidare, all'interno, la svolta di centro-sinistra. Per approfondire il discorso dirò che - a mio avviso· - l'iniziativa I italiana non potrebbe non essere globale. Dovrebbe, intanto, prospettare le linee alternative di f9ndo, di un'Europa federata, còmpre11dente l'Inghilterra, con un parlamento europeo democraticamente eletto ed un'autorità politica sovranazionale, correlata e interdipendente con gli Stati Uniti d'America. Noi non dobbiamo commettere l'errore di lasciare se·nza una prospettiva finalistica i milioni di democratici che, al di qt1a e al di là della Manica e dell'Atlantico, si sentirebbero traditi se ci lasciassimo impaniare nella realpolitick dei moderati. Quei milioni di democratici sono i migliori alleati del nuovo corso della politica ·italiana; ridare 75 Bibliotecaginobianco
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