A1ario Di Bartolomei L'occasione dovrebbe porsi ai primi di maggio·, a Ginevra, con le trattative per il « Kennedy round ». ,In questi giorni, a Brt1xelles, i « tecnocràti » della Commissione economica e sociale della CEE vivono in un clima di grande ii1certezza. Gli autori della brillantissima escogitazione che ha salvato in extremis. la faccia di tutte le parti in causa nella sessione di dicembre per la definizrone di una politica agricola comune, sanno meglio di chiunque altro quanto sia precario l'accordo raggiunto, ed anzi non esitano ad ammettere che si è trattato in realtà solo di un armistizio. Infatti, esaminando il contenuto del famoso « pacl(age deal » approvato il 23 dice1nbre, al termine della « maratona », e poi perfezionato nella successiva sessione, si stenta a credere che esso abbia potuto suscitare l'entusiasmo di taluni settori, anche avvertiti, dell'opinione democratica italiana e francese, e perfino qualche moderato consenso oltre Manica. La verità è che tutti avevano temuto che De Gaulle mettesse effettivamente in atto la minaccia contenuta nel suo ultimatum sulla scadenza del 31 dicembre, pena la liquidazione del M.E.C., e pertanto hanno ritenuto già un successo l'avere scongiurato tale sciagurata eventualità. Lo svolgimel).to della trattativa sui complessi . problemi tecnici è stato chiaramente sintomatico. Si trattava di estendere il mercato comune agricolo ad una serie di prodotti (riso, carni bo-vine, lattierocaseari), come è previsto dal Trattato di Roma. Si era aggiunta una proposta della Commissione della CEE per la definizione immediata del regime di mercato del grano e dei cereali seco-ndari. Nel maggio scorso i Sei si erano impegnati ad una decisione entro il 31 dicembre del '63; i tedeschi erano allora riusciti ad ottenere che, insieme all'adozione delle norme agricole in sospeso, che interessano· particolarmente la Francia, venisse anche definita la posizione che la Comunità dei Sei adotterà nel corso dei negoziati tariffari per la liberalizzazio-ne degli scambi fra l'Europa e ·gli USA. Il documento, predisposto da Hallstein, cercava di soddisfare le due parti : ai tedeschi chiedeva concessioni in agricoltura, mentre la Francia avrebbe dovuto impegnarsi a· partecipare al « Kennedy round » con spirito aperto al compromesso-, Si poteva ben dire che i tecnici della Commissione avevano realizzato, con il « pacchetto », 11naltro dei loro capolavori. Infatti, essi han~o dato mo•do a tutti di salvare la faccia e di ritenersi contenti, per il momento-. Se avesse ceduto formalmente all'ultimatum francese, Erhard avrebbe avuto grossi guai elettorali con la base agr:-aria della C.D.U.; inoltre, avrebbe dovuto co-mpromettere le esportazioni industriali tedesche verso i paesi al di fuori della Comunità, chiudendo le porte della 70 \ Bibliotecaginobianco I \ •
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