Nord e Sud - anno XI - n. 51 - marzo 1964

Roma-regione 27 altre fabbriche sono quasi pronte (3.000 ..operai); altre 43 sono in progettazione (altri 5.000 operai). La popolazione è cresciuta da 6.000 a 17.000 anime. È probabile che tra qualche anno Pomezia avrà tanti operai quanto Terni, e forse più. Tutto, ciò ha modificato profondamente non solo l'aspetto esteriore della zona geografica compresa nel comprensorio industriale, ma anche quello delle zone vicine. I vecchi borghi di montagna, le vecchie città contadine, come ad esempio Ardea, sono in piena decadenza. Esse continuano a spopolarsi e a impoverirsi senza rimedio. I fondi vengono abbandonati e tornano in sodo, i boschi si infittiscono, le case coloniche e gli stessi paesi franano e vanno in rovina. La gente fugge verso i nuovi posti di lavoro creati dall'industria, o verso Roma. La tendenza generale è di trasferirsi in insediamenti a mezza strada tra la grande città e la zona industriale « complementare ». Così Roma si estende disordinatamente e clandestinamente in direzione sud e sud-ovest, ment~e il movimento migratorio interessa ormai tutto l'arco dei Castelli, fino alle valli del Fiun1icino e dell'Aniene. Decine di paesi medievali, col palazzo o il castellaccio nobiliare sul cucuzzolo, sono diventati semplici dormitori, abitati nel corso della settimana unicamente dagli anziani, che continuano a grattare la terra, mentre tutti i giovani se ne vanno, in corriera, in treno, in motocicletta, verso la grande pia11ura dove, ancora isolati, per strade sterrate, col deserto intorno, pur sorgono le fabbriche. Vedremo in prosieguo come tutto ciò abbia creato un nuovo e fino a ieri sconosciuto proble1na: quello dei lavoratori « pe11dolari ». -Per il momento basti notare che l'apparizione della zona industriale di Latina-Pomezia ha provocato un movimento migratorio, in parte permanente e i11 parte a carattere giornaliero, anche nei vecchi quartieri romani, come, del resto, è be11 visibile la tendenza delle due zone industriali, quella un tempo ristretta alla Tiburtina ed ora allargatasi alla Casilina-Prenestina, e quella di Pomezia, a saldarsi in una sola unità organica. I Romani. - È chiaro che in questa città nuova, che è cresciuta di quasi un milione di cittadini negli ultin1i dieci anni, e di quasi due milioni in un secolo, di romani veri ce ne siano ben po•chi. Il conto è stato fatto per certi rioni tradizionali, come ad esempio Trastevere, le cui parrocchie si sono talmente spopolate delle vecchie famiglie da offrire indici impressionanti (la parrocchia di San Crisogono, ad esempio, è diminuita in un secolo da 35.000 a 6.000 anime). A noi interessa però il flusso nuovo, quello verificatosi più recentemente. ,, 55 Bibliotecaginobianco •

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==